lunedì 17 ottobre 2016



fine settembre, 2016

i boschi cominciano ad ingiallire da queste parti. Dopo un'estate arida,senza una goccia di pioggia. Sembra di essere tra quelle vallate del Canada o del Colorado, in uno di quei film americani dove c'è sempre una fuga in auto attraverso questo genere di paesaggi. Che poi, per quanta strada si faccia, non si arriva mai da nessuna parte.

Vorrei scappare anch'io, ma sono bloccato qui. Vorrei scappare non tanto dai posti, quanto da me stesso, dalle persone che ho attorno, dalle situazioni di ogni dannato giorno. 

Ma se da un lato c'è la mia incapacità,dall'altro c'è la solita paura che non mi abbandonerà mai. Che mi rende esausto.

L'estate è passata in fretta tutto sommato. Calda ed appiccicosa come al solito. Inconcludente come al solito. Ma non è questo il punto. Verranno altre estati. Ma saranno meglio? Verranno  altri momenti. Ma saranno diversi? Cambierà qualcosa anche per me, nel bene? Troverò da qualche parte, la forza di rialzarmi e provare? Mi sento addosso la stanchezza di cent'anni. Cent'anni di niente

E ci si abbronza, al sole ancora caldo di settembre. Sotto questi cieli tersi d'inizio autunno. Mi torna in mente Pavese,che viveva tra colline malinconiche uguali a queste. "Tu mi piaci più di loro. tu sai che, le cose immortali,le avete a due passi..."
Ma sono io ad essere morto, almeno una vita fa

Quanto ti vorrei qui al mio fianco. A dirmi che andrà tutto bene. A darmi la forza che non ho mai avuto. Invece, solo il nulla. E paura.