lunedì 26 marzo 2012

punti di vista


“… bisogna pensare a chi sta peggio”, mi spiegava la hostess che ha passato la domenica festeggiando  i bambini disabili del centro. Che io non la capisco. Non capisco se alcune cose le fa perché le sente veramente o le fa per esserci. Ma anche se fosse, lì c’era e quel che doveva fare lo ha fatto,dunque tanto di cappello.

Poi. Trovo  sempre qualcuno che mi dice di pensare a chi sta peggio, a chi non ha da mangiare. Però di fianco a chi non ha da mangiare a me viene sempre in mente uno che pasteggia ad ostriche e champagne. E allora? 
Allora , come la mettiamo?

lunedì 12 marzo 2012

frammenti di metà marzo


Lady Oscar, Mila & Shiro, Occhi di Gatto….gli anni ’80 insomma. Se mi avessero detto che a 32 anni la situazione invece sarebbe stata questa, mi sarei serenamente suicidato da piccolo.

Goretexcowboy apre la porta alla hostess e la invita ad entrare per prima.Hostess: "Grazie, ma lo so che lo fai per guardarmi il culo".
Goretexcoboy: "Sono cinque giorni che ti guardo il culo, non devo certo ricorrere a simili mezzucci".

Sì anch’io  a 26 anni avevo una voglia dentro incontenibile. Di andare, di vedere, di fare. Dopo i trenta è cambiato tutto. Come chiudere una porta. E non avere più la voglia di riaprirla. Ed è inutile che mi chiedi “perché”. Semplicemente è successo. Non lo so, il vero perché.  

L’aria che si respira oggi è quasi d’estate, ed io non sono preparato.

“In chiesa c’era tuo cugino col bambino. Ti ricordi quando giocavate insieme qui nel giardino, coi trattori a pedali? Adesso è sposato ed ha già un figlio.”  Boh.

Magia Nera, Imperatrice Farah,Raymond Kopa, dai dai dai, muovete quelle stramaledette chiappe, siete sempre le ultime a fiorire. Guardatevi, non avete neppure un germoglio. Che tra due giorni è già aprile. E a me sembra ieri. 


lunedì 5 marzo 2012

ti invidio sempre un po' sai sempre cosa fare...e... e che cosa è giusto o no




1-      Piove. Dentro al capannone della fiera le luci sono basse, ed è rimasto solo qualche tecnico ad imballare gli ultimi macchinari. Domani sarà tutto sgombro. Ho come la sensazione di quando si rompe qualcosa dentro, e ti ritrovi a dover raccogliere quei cocci di te stesso che sono finiti sparsi dappertutto, senza nemmeno un perché.

2-      No io non sono come te. Ma proprio per niente. Hai tua madre in coma e riesci a scherzare comunque. A sorridere sempre dei guai. Tu sei uno che sbrana la vita, io come provo ad afferrarla mi scotto, e devo lasciare la presa. Tu sei uno che sa sempre cosa fare, io non lo so. Davvero, non lo so. Nel tuo piccolo sei speciale. E ti invidio sempre un po’. 

3-      “Angelica stai composta, Angelica non ci siamo, Angelica adesso tiro fuori le mani”. Angelica dai non rompere i coglioni, che già ho poca fame e fuori piove a dirotto. E poi guarda che cesso di mamma che hai. Pesa quanto un vitello. Scommetto che si definisce “burrosa”. Mi domando come si facciano a sposare donne così brutte. Se sono già impresentabili adesso, figurati fra dieci anni.

4-      Eh sì, hai voglia  a fare un colloquio ogni tre anni e mezzo. Che poi chissà cosa c’è, che non convinco. Sarà qualcosa che ho detto, o che dovevo dire e non ho detto. O che dovevo dire in maniera diversa. O l’esperienza. O la voce. O la faccia. O la cravatta. O che cazzo ne so.

5-      Chiara, hai fatto l’impossibile per farmi capire che ti piaccio, credimi. E va bene, ti accompagno a casa perché dopo cinque giorni te lo meriti. Però non sei il mio tipo. Not at all. E adesso scendi. Come sarebbe che prima ti devo baciare? Va bene, ti bacio, ma solo su una guancia. Ok. No, ho detto su una guancia, dai fai la brava. Ok? Dai cristo, stai ferma. Bacio. E adesso sparisci, forza. Cosa? Vuoi darmi un bacio pure te? Però poi vai, da brava. Vai.