giovedì 31 dicembre 2009

e questa volta la festa speriamo che sia...


brindisi



Onestamente non dovevo essere qui, questa sera. C’era qualcosa di organizzato,qualcosa a cui ero stato invitato, su in Brianza. Una cena di amici che avevo conosciuto quando frequentavo l’università, per sciogliere ogni mistero.
Bei tempi. Mah, oddio, pensandoci bene, forse neanche tanto.



 



 



 





Comunque.  Inizialmente mi era sembrata un’idea molto carina, tanto che avevo accettato volentieri. Solo che mentre parlavo al telefono con questo mio amico organizzatore che oltre a dirmi chi sarebbe venuto mi raccontava dei suoi successi e delle sue prospettive …ecco…sentivo che mi sarebbe salito un magone un po’ troppo grosso da smaltire poi con nonchalance.



 



 



 



Se nonché ho avuto l’ottima idea, al termine della telefonata, di cercare su FB i profili di questi ragazzi che sedevano sui banchi accanto a me e coi quali avevo perso i contatti.
Non l’avessi mai fatto,maledizione a me e a tutte le mie paranoie degne di Max Pezzali. Avevo sottovalutato il male che può fare doversi inventare l’ennesima scusante per poter giustificare come mai certe cose sono accadute a TUTTI gli altri, ECCETTO me.
Ad un certo punto è come se il sangue nelle vene mi si fosse congelato ed il cervello fosse andato in blackout totale per qualche minuto, sino a quando ho recuperato la forza di prendere in mano il telefono annullando il gentile invito.



 



 



 





 





 







“Ciò che non mi uccide, mi rende più forte”, esordiva il grande Arnold Schwarzenegger in uno dei suoi primi film, “Conan il barbaro”.



 



Per quanto riguarda il mio film personale, invece, ciò che non mi uccide all’istante, mi uccide comunque, solo più lentamente.



 



 



 





 





 







Cin cin. Buon 2010, Goretexcowboy. Che sia migliore. O, per lo meno, che non sia peggio di quello appena passato. Nonostante il profumo di odissea che già si sente nell'aria.

lunedì 28 dicembre 2009

tutto ha un prezzo


doblone



Un passo avanti per un capitombolo indietro
 



Un raggio di sole per un inverno di pioggia
 



Un sorriso spontaneo per un bicchiere di fiele
 



Un salto verso l’alto per qualche costola rotta
 



Un giorno di tregua per una resa incondizionata
 



Un doblone d’argento per una mano bucata dal chiodo
 



Un bacio ancora, prima di partire per sempre



 



Morire d’un graffio al giorno



 



(Padre mi perdoni perché non so più qual è il mio peccato)



   



P.S. : l’angelo dalla bocca storta si era sfregiato il viso cadendo in un cespuglio di rose canine. Dalla ferita appena sopra lo zigomo fuoriuscivano gocce di sangue lucido che scivolavano sulla mia camicia bianca, senza sporcarla.
 



- “Mi dispiace mi dispiace mi dispiace, sono un disastro lo so” – sembrava implorare chiedendomi scusa, mentre abbracciandolo mi appariva tutto semplicemente meraviglioso.

Mi ricordai di quella  volta in cui mi conficcai un picchetto di sale nel cuore per poi poter piangere cristalli di ghiaccio. I cristalli cadevano sulla camicia bianca, senza sporcarla. Non se ne accorse nessuno. 
 

domenica 20 dicembre 2009

Dev’essere così. Maledettamente così.


cera2




Goretexcowboy                    : Cosa ci fai lassù, appeso ai fili come un avvoltoio spelacchiato?





L’angelo dalla bocca storta : Sono precipitato. Per fortuna c’erano questi fili, mi ci sono attaccato. Provvidenziali. Avrei potuto schiantarmi al suolo.





Goretexcowboy                    : Ma non prendi la scossa?





L’angelo dalla bocca storta : Sembrerebbe di no. Sai, per quella strana   legge che ti aveva spiegato la prof di fisica al liceo…faceva sempre l’esempio dei piccioni sui fili..





Goretexcowboy                    : Uhm, probabile. Ma non hai le ali?





L’angelo dalla bocca storta : Si sono sciolte. Erano di cera. Forse non te l’avevo detto. Già mi consideri impresentabile. Se ti dicevo che il tuo angelo aveva pure le ali di cera…Comunque, mi si  sono sciolte volando troppo vicino al sole. Sei arrabbiato?





Goretexcowboy                    : Lascia perdere.  Almeno tu  ci hai provato.





L’angelo dalla bocca storta : Che cosa?





Goretexcowboy                    : Volare vicino al sole.





L’angelo dalla bocca storta : Adesso come faccio per scendere? Chiamiamo i pompieri?





Goretexcowboy                    : Ma che pompieri. Vuoi fare un’altra figura di merda? Cosa fai, le collezioni? Sei un angelo, mica sarai di piombo. Sa, buttati che ti prendo.





L’angelo dalla bocca storta : Allora mi butto?





Goretexcowboy                    : Adesso. Non stasera. Mica sei Rocky Roberts.





L’angelo dalla bocca storta : Ok, arrivo…





Goretexcowboy                    : Ammazza, ma chettedanno da magnà in paradiso?





L’angelo dalla bocca storta : Ehm, dev’essere la pajata. La sanno cucinare divinamente.





Goretexcowboy                    : Le combinazioni alimentari in effetti non sono mai state il tuo forte. Almeno dimmi cosa vedevi, quando  riuscivi ancora a librarti lassù.





L’angelo dalla bocca storta : I sogni svanire. Essenzialmente, vedevo i sogni svanire.





Goretexcowboy                    : Non ho mai capito dove vanno a finire, una volta che svaniscono.





L’angelo dalla bocca storta : In verità non si dissolvono mai del tutto. Si trasformano in ansie. In rimpianti. In nodi in gola. Si fanno sempre vivi quando non vorresti. Solitamente al mattino presto, proprio prima che suoni la sveglia. Sai, quando hai già gli occhi semi aperti ma non sei ancora del tutto lucido, e stai aspettando lo squillo.





Goretexcowboy                    : Sì. Dev’essere così. Maledettamente così. Averlo saputo, non avrei mai sognato.  Avrei semplicemente vissuto di attimi



 



 


martedì 15 dicembre 2009

lessico familiare


neve



-“Era tutto il giorno che nevicava, e la corriera ci aveva impiegato un’eternità per percorrere pochi chilometri. Ma d’altronde le strade cosa vuoi, mica le tenevano pulite come adesso. Allora lavoravo alla fabbrica di trattori, avrò avuto 17 anni, non di più. Era un periodo che un po’ di lavoro c’era, anche in queste zone. Nevicava ininterrottamente da 24 ore, la corriera mi aveva lasciato a 3 km da casa perché non riusciva più ad andare avanti. Allora sono sceso, e mi sono incamminato verso il paese. Ormai era buio, saranno state quasi le otto di sera. E nevicava nevicava. Lungo la salita che sarà lunga 1 km vedo la ruspa che doveva pulire le strade tornare indietro. La neve era troppo alta e lei non riusciva ad andare avanti. Ormai avevo fatto la salita, mi mancavano due kilometri. Mica potevo fermarmi a dormire in qualche cascina. Ero bagnato fradicio per giunta. Così decido di avanzare lungo la strada innevata. Tanto c’era una bella luna piena. All’inizio saranno stati 40 cm, poi man mano che mi avvicinavo al paese mi accorgevo che i pali delle vigne spuntavano appena. Facevo tre passi e mi fermavo a riprendere fiato, in mezzo alla campagna.  A volte mi veniva da cadere, ma la neve era così alta che mi teneva in piedi.



Però vedevo bene . La luna era davvero bella, quella notte lì. Ci avrò messo quasi tre ore, per fare quei due chilometri. No, ci avrò messo molto di più. Mi ricordo che sono arrivato davanti al cimitero del paese e mi sono messo a piangere, perché avevo paura dei morti. Oh cosa ti devo dire, ero un ragazzino, i morti mi facevano paura. E mi sono messo a piangere. Mi sono messo a piangere come…”-



 



-“…come un cretino,pa’, ti sei messo a piangere come un cretino. Mi racconti sta storia ogni anno da quando ho 6 anni. Adesso ne ho trenta. Fai te il conto.”-



 



(Ps: fosse successo a me, probabilmente mi sarei messo piangere già sulla corriera, ma certe cose non si dicono)



 



 

domenica 13 dicembre 2009

l'immagine è un pò scura...


Doveva Essere Un Tramonto E Il Bene In Trionfo Alla Fine Della Storia



Ma Qui Non È Così



L'immagine È Un Pò Scura



E Il Domani Fa Un Pò più Paura

[( Lei Diceva "Non Lo So"
E Dopo Mi Stringeva Forte Ancora Un Pò
E Diceva Di Non Prenderla Così
"Nasce Cresce Poi Finisce"
E Se Tradisce Ti Sarà Chiaro Che

La Vita Non È Un Film. )]


martedì 8 dicembre 2009

seduto a guardare il cielo..

...Messico e nuvole


la faccia triste dell'America


e il vento suona la sua armonica,


che voglia di piangere ho
 


 


domenica 6 dicembre 2009

SARA TOMMASI UNA DI NOI


sara-tommasi-Foto[1]



Sara Tommasi,  laureata in Bocconi con una tesi su "Il caso Cirio Parmalat, funzionamento dei mercati, tutela del risparmio".



 



Sembra che sul funzionamento dei mercati abbia imparato proprio tutto.
"All'inizio non volevo spogliarmi, poi ho cambiato idea. Il seno? L'ho rifatto. Io sono un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness"



 



Impossibile non amarla.



 

venerdì 4 dicembre 2009

GESU' CHE NACQUE A BETLEMME (FRAZ. DI CHIVASSO - TO)


 



betlemme



Facce stanche



Pensieri confusi



Pioggia che scende da giorni



Cappotti umidi



Campi allagati



Il figliol prodigo che oggi non torna



Qui hanno chiuso da meno di un mese



È ora di pranzo ma sembra già notte



Lenzuola con scritte rosse appese ai cancelli



C’è il rottame di una vecchia mietitrebbia gialla, tra le erbacce, in mezzo al cortile.



Stavo pensando. Se quel tale fosse nato in queste pianure,



di certo non sarebbe mai risorto.

mercoledì 2 dicembre 2009

telefono casa


salaria[1]



Una cosa ch mi domando spesso.
Ma le prostitute, con chi parlano sempre al cellulare?



E, soprattutto. Cosa avranno sempre da dire?