lunedì 30 marzo 2009

sister blister


sisters

Una domanda che mi pongo spesso,ma anche no.

Qualcuno saprebbe dirmi a cosa servono quelle fastidiossime creature che prendono il nome di  sorelle, se tu sei un maschio?

 



Voglio dire. Quando sono più grandi di te, fortunatamente, non servono a nulla. Se guidano la macchina non ti portano in giro, se hanno l’ipod non te lo prestano, nel week end escono col boy friend. Sempre scazzate, "ciao io esco, ciao io torno",  un domani magari si sposano et voilà, il gioco è fatto, te le ritrovi "out of the marons" forever.
 



Il problema è quando hai una sorella pià piccola di te. Se guidi la macchina, la devi portare in giro. Se hai l’ipod, glielo devi prestare, se ha bisogno di spiccioli per la benzina, glieli devi dare, che un giorno o l’altro sicuramente forse te li restituirà. Sicuramente forse, appunto. E se un domani magari davvero davvero si sposa, le devi anche fare il regalo di nozze.

L’alternativa è farle da autista il giorno del matrimonio.

Fratelli di tutto il mondo che hanno sorelle, unitevi
!

domenica 15 marzo 2009

epifanio ma che stai a dì?


madonna

Intanto il 4 aprile si avvicina. La Cgil prepara la manifestazione contro il governo. Più politica che sindacale?

«Noi facciamo sindacato. E comunque faccio osservare che tutte le nostre iniziative di lotta sono servite a governare una rabbia e una protesta che sono diffuse e che in altri Paesi sono esplose, come in Grecia o in Francia dove, l'altro giorno, i dipendenti della Sony hanno sequestrato per una notte l'amministratore delegato che aveva annunciato licenziamenti. E non è un caso se il sabato prima della nostra manifestazione il sindacato inglese ne farà una a Londra sugli stessi temi».



Ehm no, caro Epifani,apprezzo molto il tuo impegno ma non credo sia così.

La rabbia e la protesta diffuse in altri paesi sono esplose in altri paesi perchè quelli sono veri paesi, fatti da persone unite da un'identità nazionale. Vuoi un esempio di identità nazionale?  Quando nel '94 la Slovacchia fece il referendum per dividersi dalla più ricca Cekia, era una nazione che viveva per lo più sull'agricoltura. Ma quella era una nazione. "Non abbiamo un  cazzo in comune con la Cekia, non ci riconosciamo in questo stato, ce ne andiamo a costo di stringere i denti". E così han fatto (nb: dal 1° gennaio 2009 la Slovacchia zitta zitta ha adottato l'euro, con buona pace delle più blasonate Cekia, Polonia & Company).  
Vi immaginate il meridione d'Italia che chiede la secessione? Fantascienza.



Perchè le cose nella repubblica spaghettara non cambieranno mai? Semplicemente perchè non siamo una nazione ma un assemblato di identià troppo diverse tra loro. Almeno fossimo una confederazione, potrei capire. Ma invece no. Siamo una nazione. Ma de che?



Per fortuna che ogni tanto a qualcuno appare la madonna. "Pregate pregate pregate". Ma è possibile che la madonna quando appare non sappia dire altro? Ma non potrebbe ogni tanto smoccolare un bel "Vaffanculo, smettila di perdere tempo in ginocchio e comincia a lanciare qualche sasso"



Non potrebbe proprio?



 

sabato 14 marzo 2009

niente di nuovo dal fronte


auto blu


ROMA
- Più di quaranta auto blu in coda davanti alla sede del Coni di Roma per ritirare i biglietti della partita Roma-Arsenal. Ed erano tutte in servizio. Sirene, lampeggianti, palette esposte dagli autisti, contrassegni «Servizio di Stato», «Camera dei Deputati», «Senato della Repubblica», «Palazzo Chigi Presidenza del Consiglio dei Ministri». Un filmato delle «Iene Show» in onda stasera su Italia 1, le ha riprese tutte.

giovedì 12 marzo 2009

non siamo ancora così disperati


disperati

Oggi sono stato in un azienda che  ha un debito con l'azienda per la quale lavoro di svariate migliaia di euro. Piazzale deserto, mi presento alla reception, c'è una signora non identificata che non so che ruolo preciso abbia in quell'azienda.



-Buongiorno, sono Goretexcowboy dell'Azienda X, la devo informare che per tutelare il nostro credito nei vostri confronti siamo stati obbligati ad avviare la procedura di fallimento che...



- Non si preoccupi sig. Goretexcowboy, sappiamo già tutto. La prossima settimana vi arriverà una lettera con la notifica del curatore fallimentare. Abbiamo ancora i soldi per la carta da lettere.



- Ah, meno male. No perchè, stavamo cominciando a preoccuparci.

domenica 8 marzo 2009

outing. cazzi miei in onda, ok?



outing

Se la vita fosse un film,tu saresti:
Clint Eastwood in “thunderbolt & lightfood”
 



L’auto che,se avessi i soldi,ti compreresti: Mercedes SL 350 nera
 



E se avessi talmente tanti soldi per una seconda auto: Jeep Wrangler
 



Le ragazze più belle del mondo: tedesche
 



Le fidanzate più belle del mondo: slovacche
 



Le mogli più belle del mondo: slovacche
 



La parola che non cancelleresti mai dal dizionario: libertà
 



La cosa che più ti manca: soldi

Se la vita fosse un campo da calcio, tu giocheresti: trequartista.
 



Quando eri piccolo,sognavi di diventare: un contadino/allevatore.

Quando eri piccolo,detestavi: sbirulino,seguito dallo zecchino d’oro. "Io sono un cowboy, e queste sono cose per mocciosi", pensavo.

 



La città dove vorresti vivere: Starwood in Aspen



 



La città più angosciante:Ronco Scrivia, ma anche Busalla

La città che raderesti al suolo: Genova, seguita da Napoli
 



Il tuo orientamento politico: neoliberale keynesiano secessionista

Impari dai tuoi errori: raramente.
 



Se adesso potessi tornare indietro: non perderei giornate sui libri a studiare, farei l’erasmus sul baltico, mi preoccuperei di meno, vivrei cacciando coccodrilli in Australia,quando voglio io, quando mi sento io.
 



Con i soldi puoi comprare: tutto, a parte forse la buona salute.
 



Quando vedi una foto di Arisa: mi verrebbe voglia di darle un calcio in culo.
 



Quando ascolti alla radio una canzone di Arisa: mi verrebbe voglia di darle un calcio in culo.
 



Cos’è per te il Danubio: libertà, primavera, una ragazza bionda alla quale stringere la mano,la sensazione che basterebbe poco per essere felici se solo si avesse quel poco.
 



La canzone che ha fatto storia: “Like a rolling stone”, bob dylan
 



La canzone che ha fatto la tua storia: probabilmente “Torn”, Natalie Imbruglia, ma anche ‘Non è tempo per noi’, Ligabue.
 



La canzone per una storia: “She’s the one”, Robbie Williams
 



La frase più romantica che hai mai detto ad una ragazza: “Dai micia, apri gli occhietti. Copriti bene perché fa freddo”.
 



E questa era la più romantica? Eh. comunque lei era straniera e non capì. Ricordo solo che mi diede un bacio.
 



La cosa più pericolosa che si possa fare: vivere di rimpianti.
 



Il lavoro prima o poi paga: non sempre. E se paga, non è abbastanza.
 



La vita in fondo non è altro che: una catena di coincidenze.

Se potessi scegliere come morire: vorrei che fosse una cosa indolore. Sdraiato sul letto, Il sonno che si fa sempre più pesante. Il respiro rilassato. Gli occhi si chiudono. Un bel silenzio attorno.
 



Descriviti con una frase: un ragazzo in gamba, ma sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato.
 



La fortuna conta: almeno al 70%.
 



La cosa che più detesti fare: calcoli di convenienza
 



La cosa che fai più spesso: calcoli di convenienza



 

venerdì 6 marzo 2009

In Italia - Fabri Fibra cover


fabri

Wanna Marchi milionaria



In italia



Ingegneri interinali



In italia



Tu che abiti a Varese e dunque



In italia



Non ti spieghi sotto casa l’albanese



Che ti taglia
 



I  semafori truccati



In italia



L’ultimatum tutti i giorni



Di ALITALIA
 



Ci sono droghe che nessuno ti dirà



Ci sono droghe che nessuno ti darà



Sei nato e morto qua



Nato e morto qua



Nato nel paese delle mezze verità

giovedì 5 marzo 2009

SALES REPRESENTATIVE DI TUTTO IL MONDO: UNITEVI (PART 2)


Tanto tempo fa, quando lavoravo come commesso viaggiatore nel magico odiato mondo del tabacco, pernottavo spesso in una pensioncina a gestione familiare, molto ben tenuta, frequentata per lo più da tecnici e  muratori, tutti quanti in trasferta.
Ci capitavo così spesso che in quegli anni erano più i giorni che trascorrevo lì che quelli che passavo a casa. La stanza aveva sempre lo stesso odore, le lenzuola lo stesso colore, e non dovevo mai presentare la mia carta d’identità perché ormai vivevo lì.   
Ricordo che, talvolta,  in inverno finivo piuttosto presto di lavorare, e vuoi  che pioveva, vuoi che mi sentivo esausto, spegnevo la luce, tiravo su le coperte, e mi mettevo ad ascoltare l’Ipod, riconoscendomi spesso in queste poche strofe, che secondo me sono  l'inno di tutti quei rappresentanti che, volenti o nolenti, vivono con una maledetta valigia in mano.



 




.....e il sipario è calato già
su questa vita che tanto pulita non è
e ricorda il colore di certe lenzuola
di certi hotel
che il nostro nome ce l'hanno già
e ormai nemmeno ti chiedono più
il documento d'identità

e allora eccoci, siamo qua
siamo venuti per niente
perché per niente si va
e c'inchiniamo ripetutamente
e ringraziamo infinitamente…



 



 



 



 




martedì 3 marzo 2009

QUARANTENNI IN CORRIERA


quarantenni

Non ho paura di invecchiare. Anzi. Mi sento già vecchio. E’ da quando ho 20 anni che mi sento vecchio. Da quando chiesi in segreteria di facoltà una copia del mio certificato di iscrizione e si verificò la seguente scena.

 



-          Buon giorno, avrei bisogno di una copia del mio certificato di iscrizione.
 



-          Come di chiama?
 



-          Goretex. Goretex Cowboy.
 



-          Ecco la sua copia.
 



-          Grazie. Ma, un momento, non sono nato a Frosinone,  sono nato a Genova.
 



-          Scusi ma lei non è Goretex Cowboy?
 



-          Sì’ certo,  ma non sono Goretex Cowboy nato a Frosinone nel 1971. Sarà un fottuto caso di omonimia.
 



-          Mi faccia controllare. Ma perchè, lei in che anno è nato?
 



-          1980. Sono nato nel 1980.
 



-          Ah mi scusi. No, è che, mi sembrava.



 



Quindi evidentemente non solo io mi sento vecchio, ma sembro anche vecchio.
La mia paura tuttavia non è di invecchiare, la mia paura è di diventare quarantenne. Perché odio i quarantenni. Ed i blog dei quarantenni. Dev’essere un qualcosa di congenito, ma quando visito un blog in cui ci sono foto del pargoletto quando aveva 2 mesi, del pargoletto vestito da sbirulino, della gita in campagna, della capretta, della festa di compleanno, del primo giorno di scuola…non so. Non ce la faccio. Mi viene l’ansia .Non so perché. Sarà perché odio cani e bambini (e chi odia cani e bambini, ricordiamolo, non può essere del tutto cattivo.) Sarà perché sono invidioso (dopo tutto, io non ho niente). Sarà perché mi sembra troppo difficile. Sarà perché San Remo è San Remo? Non lo so. Mah. Solo non voglio diventare quarantenne.



 



PS: non è vero che odio i quarantenni.  Probabilmente ho più amici sui quaranta che sui trenta. E a tutti voi voglio dire che apprezzo, condivido, tante belle cose eccetera.



 



Di puttana, figlio. Ok, mi sta bene. BACI.

domenica 1 marzo 2009

From the stars to the stables



paolino anka

-...e comunque, Goretexcowboy, sei un grande cantante.



- Davvero?



- No.

Caramelle


 mickjagger



Dicono che non bisogna accettare caramelle dagli sconosciuti.
Ok, va bene, penso io.
Ma se uno conosce solo Mick Jagger?

ZENA per noi


Non capisco cosa ci trovino i Genovesi  in una città come Genova. È una specie di Napoli, ma senza i Napoletani: sporca, puzzolente, poco lavoro, colonia di immigrati africani, basta un motorino in panne sulla sopraelevata per bloccarne il traffico, basta un nonnulla per scatenare un litigio. In aggiunta, parcheggi inesistenti se non a pagamento, con prezzi di poco inferiori a quelli di NYC.  Una città, per farla breve, che potrebbe tranquillamente essere gemellata col cimitero di Tokio.



 



Solo una volta, in un bar del porto, incontrai un tizio che la pensava come me. Sulla settantina, sembrava vestito come capitan Findus, ed ebbe il coraggio di esclamare, con un inimitabile accento genovese: “ E belin, l’unica cosa buona che si può fare a Genova, è andarsene”.



 



Sarà che forse aveva ragione il  Paolo Conte? Quando diceva:



 



che ben sicuri mai non siamo
 



che quel posto dove andiamo
 



non c'inghiotte e non torniamo più…