lunedì 31 agosto 2009

uno di noi


stasiBene. Questo splendido blog di nicchia (le nicchie sono il futuro, miei cari) oggi vuole riservare un piccolo spazio al “Bocconiano al Prozac” per eccellenza, alias Alberto Stasi.



Alberto Stasi uno di noi.



Bocconiano addirittura laureato con 110, e complimenti.



Al Prozac perché qualche benzodiazepina  mi sa che la deve pur prendere. E deve ancora affacciarsi al mondo del lavoro, pensate un po’ voi..



 



Se ne sono dette talmente tante sul conto di questo ragazzo che non può non suscitarmi compassione,indipendentemente da.



C’era sangue sui pedali della sua bicicletta. Uhm no aspettate, forse non è sangue.



Il suo computer non poteva funzionare nel momento in cui è stata uccisa Chiara. Ehi, un momento, il computer in realtà  funzionava. Dopo due anni di perizie e controperizie tutti sono d’accordo nell’affermare che quel computer sì, era in funzione nel momento in cui Chiara è stata uccisa. Forse gli amici Carabbinieri, si  legge sul sito del Corsera (…E adesso i nuovi esami informatici lo confermano: ot­to consulenti tecnici dicono tutti assieme che sì, aprendo fi­le, filmati, fotografie sul com­puter di Alberto, i carabinieri hanno cancellato senza voler­lo le tracce dei salvataggi di Word fra le 10.20 e le 12.20), hanno involontariamente alterato i dati del pc. Ma insomma, amici Carabbinieri, non lamentatevi se poi fanno le barzellette su di voi, eh. Non potevate proprio starci un po’ più attenti, parbleu?



 



Va bene Alberto, se dovessi passare da queste parti facci un saluto, non importa se sei innocente o colpevole. Cerca di tener duro. Su questo blog non facciamo processi. Su questo blog cerchiamo di farcela passare. Volente o nolente,  in ogni caso sei uno di noi.

domenica 30 agosto 2009

ritorno al futuro (part2 )


DeLorean_BTTF_20[1]



Sto facendo dei calcoli.  Ancora con la DeLorean, sì. Beh, ognuno ha le nevrosi che si merita. Per viaggiare nel tempo occorrerebbe raggiungere una velocità di 88 miglia orarie, che poi sarebbero 140km/h, il che mi sembra accettabile per un’auto che sviluppa 130hp.



Quello che non capisco è come funziona il flusso canalizzatore, che poi non è altro che un dispositivo immaginario pensato dagli sceneggiatori di “Ritorno al Futuro”. Codesto  flusso canalizzatore dovrebbe  essere alimentato da una pila atomica al plutonio. E dove la trovo io? Una pila atomica e, per giunta, al plutonio?



Mah,verranno momenti.



Migliori non ci giurerei.

sabato 29 agosto 2009

basofobia


vuoto[1]



     



Resto immobile. Sul ponte oggi si scivola ed io  ho troppa  paura di cadere. Ero arrivato quasi a metà. Peccato.
 



Deprimente, comunque,  pensare a come non si possa neppure tornare indietro.



A tutti dovrebbe venire concessa  una seconda opportunità.



Ci avevo sperato. Per un attimo. Ma ho sempre avuto troppa immaginazione, dovrei prenderne atto, prima o poi.
 



Sì lo so, non posso rimanere su questo ponte traballante in eterno. Se non avessi questa maledetta paura proverei a lanciarmi nel vuoto.  Non è quello che mi spaventa. Non più.
 



Solo che morire senza poter rinascere…



Senza potersi ricomporre, ricucendo gli strappi, leccandosi le ferite.   


  


 



[Il referto medico appena pervenutoci recita: “Lo schianto è stato importante. Il paziente presenta fratture multiple e ferite lacerocontuse. Gli organi interni non risultano particolarmente danneggiati. Si rileva solo un’asfissia cardiaca, a quanto pare congenita. Il paziente afferma di non sentire alcun dolore.”]



    



 (Basofobia, paura di cadere. Avrei dovuto rischiare di più) 


 

venerdì 28 agosto 2009

come sarebbe ?

What have we done?
What if it's too late now?
Was it always like this, was it?
Was it something we missed, was it?

Somehow it doesn't feel right
Is it really all over?
Was it all it could be, was it?
Did I give you the best of me?

And now
I won't see you again
The moment was there, but we lost it
Time changed it all
And we let it
We let it happen
And now
I wonder how it would be
If things stayed the same, and we liked it.....


 


giovedì 27 agosto 2009

george best , a right wing life - giorgio migliore -

Best[1]


Se proprio dovessi rinascere, vorrei essere come lui, Giorgio, Giorgio Migliore. Perché si sa, un po’ vorremmo essere come chi non ha nulla in comune con noi, ed io in comune con Giorgio purtroppo non ho nulla, salvo una qual certa predilezione per le stangone bionde ed un forte bisogno di riempiere certi momenti con l’alcool.



Ma a differenza del mio beniamino, io so quando fermarmi. Cosa che mi rende un irrimediabile sfigato. Che senso ha arrivare quasi al punto di non ritorno? Arrivare davanti alle colonne d’ercole senza superarle?



 



Invece no, se rinasco, voglio morire di eccessi. Spendere sino all’ultimo centesimo guadagnato ma poter dire: sì, mi sono rovinato, ho il fegato distrutto, ma ho fatto tutto quello che volevo fare, ho avuto tutto quello che volevo avere.  



 



E come epitaffio sulla lapide, mi farei scolpire la seguente frase:



To every thing there is a season, and a time to every purpose under the heaven:



a time to get, and a time to lose; a time to keep, and a time to cast away



 



 



(PS: se rinasco, voglio morire da ala destra, non da mediano)

quando i soldi (degli altri) non fanno la felicità...



money

CINQUALE (Massa Carrara) — Quando una delle due ragazze russe, bellissime, ha tirato fuori dalla borsetta trenta banconote da 500 euro l'una, Sergio, patròn del Cinqualino Beach, pensava a uno scherzo. «Signora, ma ci sono 4200 euro in più...». Lei lo ha guardato con un sorriso e in un italiano traballante gli ha sussurrato: «Mancia per i camerieri, prego, siamo stati benissimo». Poi, in compagnia dell'amica e di due aitanti signori, tutti russi doc, ha lasciato il locale a bordo di una Bentley.



Corsera, 27 lago 2009




 



Quando i soldi non fanno la felicità. I soldi degli altri, intendo. A meno che tu non sia un cameriere. Mwhahahaha!!!! So' simpatico.



Ragazze russe anche qui nella bassa padania a parte le zanzare ci sono posti meravigliosi (??) che meritano di essere visitati (??). E si mangia davvero bene (??) 



E poi noi adoriamo le ragazze russe (questo è vero)...Da niet spazibo vodka kalinka rublia ...vedete? Ci stiamo già attrezzando....Il Ticino vi aspetta!!!!



 



 



 

martedì 25 agosto 2009

la morte può attendere (sequel)


la morte fa la modella

Esterno notte. Pioggia. Rumore di scarpe coi tacchi. Campanello di casa.



Din Don, Din Don....



 



- Sì, chi è?-



 



Ehm, Dottor Goretexcowboy, buona sera,  sono io, sono la Morte.



 



- Ah, finalmente. E’ tutto il pomeriggio che l’aspetto. Allora, si è ripresa dall’ultima volta che ci siamo visti? Mi sembra in ottima forma. -



 



 Oh, sì. Purtroppo in quella circostanza ebbi un brusco calo di pressione. Cosa vuole,   è un lavoro molto stressante.  Oggi qui, magari fra un ora c’è bisogno di te dall’altra parte del mondo  .



 



- La capisco, la capisco. Anch’io ho viaggio molto per lavoro. Sa, sono  un rappresentante di sigarette. Di merda. Non le compra mai nessuno.  A proposito, lei fuma? -



 



No no, certo che no. Il fumo uccide. Ma grazie comunque.



 



- Ah, parole sante. Fa bene a preoccuparsi della sua salute. Fortunatamente, si vive una volta sola. Ma bando alle ciance, stavo giusto guardandomi allo specchio per vedere come mi sta questa bombetta con questo completo fumo di Londra. Le piace? -



 



Very, very british. Lei sì che sa vestire.



 



- Oh, così mi fa arrossire. Bene. La bombetta l’ho presa, i rimpianti pure.  Ah, quasi dimenticavo il mio cronografo. Dubito mi serva una valigia, a questo punto ho tutto quello che mi serve per un’uscita di scena in grande stile. Il suo lugubre carro è qui fuori? -



 



Ehm veramente, veramente dottor Goretexcowboy io..



 



- Non mi dica che non ha trovato posteggio, la prego. Detesto camminare. Poi con questa pioggia, mi si rovinano le scarpe. -



 



No, no, non è per quello. Io ero semplicemente venuta per dirle che sì,  mi sono licenziata, ed ho seguito il suo consiglio. Adesso lavoro come modella. Parigi, Londra, New York. Quest’anno torna di moda il nero  e io sono richiestissima. Chi lo porta meglio di me?



 



-  Co co cosa? Si è licenziata?-



 



Ma sì, ho deciso di dare un taglio netto al passato. Il lavoro di prima mi stava uccidendo.



 



- Ma, ma adesso, adesso io come farò a morire? Hanno già assunto una sostituta? -



 



Hanno appena aperto le selezioni. Ci vorrà del tempo, però. La paga è bassa, e per giunta non ti mettono in regola coi contributi.



 



- Oh mio dio, questa non ci voleva. Il completo, la bombetta, le scarpe lucide. Era da un po’ che aspettavo questo momento. Avevo pensato ad ogni dettaglio. E tutti quei barbiturici che ho ingurgitato, allora? -



 



Glaxo Smith ringrazia.



 



- Già. Bene, anzi male. Comunque apprezzo che mi abbia informato delle sue dimissioni, e …ma lo sa che ha veramente un corpicino niente male? Che gambe, che balconcino -



 



Cosa crede, mi devo tenere in forma. Ogni mattina faccio step, più due ore di aerobica quattro volte a settimana. E poi mangio solo riso integrale, e bevo un litro di acqua al giorno.



 



 - Eh, si vede, si vede. Senta, mi chiedevo. Visto che tanto non ci vede nessuno. Non è che posso darle un bacio? L’ultimo bacio? L’ultimissimo?-



 



Beh oddio mi sento imbarazzata e comunque non sono più una ragazzina e  ...



 



- Io mi tuffo. Guardi che la bacio. Guardi che …sssssmmmmmmmmack………uhm…………posso,posso morire adesso? Posso morire tra le sue braccia così? Domani può dimenticare, ma adesso mi dica di sì. -



 



NO, NO, mi sono licenziata, mi lasci andare adesso, mi lasci, ha avuto quello che voleva, ragazzaccio, addio.



 



- Beh, pazienza (riponendo la bombetta nell’armadio con fare sconsolato). Verranno momenti migliori. Dopo tutto, potrò raccontare agli amici di  aver di baciato una modella. Sempre che ci credano. - 



 

lunedì 24 agosto 2009

specchi


Allo_specchio[1]



 



Specchi



ipocriti



inaffidabili



falsi amici





Specchi



che ti mostrano i segni  sul volto  senza chiederti cosa c’è dietro





Specchi



pronti a dirti che non ci sono problemi  perché tanto hai gli occhi asciutti



quando in realtà



non la smetti di piangere.



Dentro.



 



Specchi che forse è meglio così



che in fondo certe nevrosi



non sono fatte per essere raccontate



 



Specchi



impassibili



senza cuore



freddi gendarmi a ricordarti che il tuo passaporto  è  scaduto



per il viaggio che aspetti da tutta una vita



 



Riflettere un immagine.



La prima impressione.



Quella che conta.

domenica 16 agosto 2009

special holiday greetings (bbaci & abbracci a tutti)


prozac[1]

Bene, volevo solo salutarvi prima di andare in ferie. Il vostro instancabile utilizzatore di  inibitori selettivi della serotonina ha deciso di recarsi una settimana da qualche parte in Europa with friends,  anche se non ha capito bene dove, in quanto aveva appena inghiottito un flacone di valium senza nemmeno aprirlo poco prima che la meta gli venisse rivelata. Comunque mi pare d’aver inteso  trattasi di posto da antidepressivi, quindi ok, mi sentirò come a casa e avrò modo di pensarvi tantissimissimo mentre cercate di farvi notare dalla gnocca sovietica  di turno, che però non vi caga nemmeno di striscio in quanto non siete neppure tra i primi 15 nella classifica di forbes (barboni proletari!),  o mentre ascoltate con trasporto quasi metafisico le stronzate che vi sta propinando il ballerino afrocubano del villaggio turistico in cui alloggiate, e che non vede l’ora di sposarvi per avere la cittadinanza italiana.  Se il numero dei vostri centimetri in altezza corrisponde ai kg del vostro peso e vi sentite dire che siete la donna più bella che il presunto strip teaser abbia mai visto, qualche dubbio fatevelo venire.



 





Perché incredibilmente ci sono ancora posti, da qualche parte in sto mondo, che ci si sta peggio che in Italia.





 





 Fate i bravi, fate le brave, non bestemmiate. Troppo. Bestemmiate il giusto.





 



La messa è finita.  Andate  in pace. I’m gonna miss u so much, see u next Sunday



 



- “Goretexcowboy  suvvia, non te ne puoi andare così, dicci ancora qualcosa, lasciamoci con un messaggio di conforto”



- “Nascere poveri è una bella sfiga...”.



 



 



Ps: A tutti un abbraccio, anche se fa caldo e la cosa potrebbe dare fastidio. Non fate i difficili anche in questi momenti, suvvia. 
Per Francesca (ed il suo stupido ronzino) anche un bacio (a Francesca, non al maleodorante animale). Però non di quei baci  schifezza che si danno tra parenti alla messa di natale, un bel bacio su una guancia con tanto di schiocco.
Per le mie amiche russe che nei miei sogni passano copiose a visitare il blog un bacio everlasting bocca + morso lobo orecchia a scelta + bacio collo..



 





Fluoxetina cloridrato forever



sabato 15 agosto 2009

s'io fossi abramovich (consoliamoci così)



abramovich














Sarà che è ferragosto ma oggi mi sento che potrei fare qualsiasi cosa. Se avessi 10 anni di meno, ah ah ah (bravo sfigato). O se fossi ricco. Maledettamente ricco. Ricchissimo. Tipo il mio idolo, l’unico, l’originale, Roman Abramovich, colui che il lunedì commerciava in giocattoli acquistati in nero, ed il venerdì era diventato uno dei più potenti oligarchi russi. Il tutto senza doverci spiegare il perché, il percome, il percosa. Insomma, senza fornirci giustificazioni ma  rifugiandosi innanzi alle telecamere in un  comodo quanto efficace ‘E sticazzi ?’.



 



Bene, s’io fossi il mio idolo Roman Abramovich, prima di tutto sarei fidanzato con una bionda sventola siberiana di un metro e ottanta per 50kg di peso  che non dice mai una parola (sono un ragazzo di poca fantasia, lo ammetto) e  sbarcherei col mio yacht di 60 metri direttamente in piazzetta a Portofino, causando una tal onda lunga da inondare anche la tabaccazzeria che nella mia vita precedente  non mi comprava mai nulla, adducendo fantascuse del tipo oggi no perché piove, oggi no perché ho finito gli assorbenti, oggi no perché è un giorno della settimana ecc.



 



Visto che da Portofino a casa dei miei, in pianura padana non c’è molta strada, da buon italiano tutto pizza e mandolino (ma poi perché gli italiani devono sempre



essere pizza e mandolino anche se abitano a Varese?) andrei a fare visita a mammà, che non mi vede da un po’ di tempo, anche perché le dovrei presentare la Tanisha in questione.



-Madre, padre, sorella che coi tacchi da 12 arrivi di slancio poco oltre il sederino della mia girlfriend, questa sarà la  mia futura consorte.



E’ proprio come te, mami, anche lei  detesta cucinare. Solo che è bellissima.-



-Ah grazie. Eh sì, in effetti sono soddisfazioni.-



-Ha per caso una sorella gemella monozigote? -



-Papi lascia stare, fallo almeno per il tuo pace maker –



 



Dopo quindi un succulento nonché delizioso pranzo a base di  simmenthal grazie mamma (pubblicitari dovete morire), a bordo del mio  ICS Faiv coi vetri oscurati (chiaramente guidato da Tanisha in quanto oltre ad essere bellissima è anche sottomessa e per il suo meraviglioso fidanzato farebbe qualsiasi cosa, compreso il  guidare un auto da 60mila euro)  farei una capatina in Brianza a salutare un mio vecchio amico compagno di studi all’università.



-Uè ciao, uè figa (è un brianzolo un po’ bauscia) ma chi è questa sventola? Uè ma c’hai il bi em dabliu? Ma cos’è che hai combinato,ma dov’è che sei finito? Hai finalmente fatto il grande salto? Te lo dicevo io che studiare così tanto sarebbe servito a qualcosa, prima o poi.-



-Ma stai scherzando? Mi ero rotto i coglioni di guadagnare tanto quanto una badante, così sono andato in Russia a fare da prestanome alla mafia russa. Mario, un san bitter. Se plus facile. Bene, ti trovo in forma, a parte il girovita alla Giuliano Ferrara. E questa nella foto sarebbe tua moglie? Ma che te sei sposato, Marisa Laurito?-



-Uè, a chi hai detto che hai fatto da prestanome, lì in Russia? Cercate mica volti nuovi?-



 



E visto comunque che sono già in Brianza, porterei la mia sventola siberiana a fare una passeggiata sul lungo lago  di Como. Che tristezza, parbleu.



 



-Ma, ma questo essere famoso ramo del lago di Como scritto  da Alessandro Manzoni (Tanisha è anche molto intelligente e parla 5 lingue)?



-Sì, è proprio questo. Non ti fa un po’ schifo? E’ grande come piazza rossa a Mosca. Ah, povera italia. Loro hanno i laghetti, noi abbiamo il petrolio, l’alluminio, il metano, il nichel, il rame, il legno, il carbone ah ah ah. -



- Sì, molto schifo. Alessandro Manzoni molto…stupìdo.-



-Stupido, non stupìdo. Titti, ti posso fare una domanda? Ma perché mi vuoi sposare?-



-Oh, perché io amare te.-



-Perché?!! Perché mi ami? No, voglio dire, mi vuoi sposare perché mi ami? Non perché sono ricco?  Non per lo yacht? Non per l’ics faiv?-



-Oh, no, mi dispiace. Tu bello, tu intelligente, tu dolce. Tu sempre con mano su mio culo. Io innamorata ti te. Ti dispiace?-



-(Ingurgitando un ansiolitico) Beh, questa cosa che tu mi ami mi ha colto un po’ di sorpresa. Io credevo che tu mi volessi sposare per soldi, credevo che tu fossi innamorata del mio conto in banca, e invece… Vabbè, mettiamoci una pietra sopra. Col tempo mi abituerò.-



-Mi dispiace, mi dispiace tanto, io non sapevo. Tu volere ancora bene a me (piangendo)?-



-(Tramonto sullo sfondo) Ma sì, per questa volta ti voglio ancora bene, stupidina. La vuoi una vodka? -



-Oh tu sai che io non bere alcoolici-



-Tanisha ascolta, una donna bellissima dolcissima intelligentissima che non beve nemmeno alcoolici che per di più è pazza di me, è orribile dover sopportare tutto questo. La donna dei miei sogni, c’è nulla di più frustrante?-



-Uff e va bene, allora io bere piccola vodka con te, ma solo per farti contento. Che poi io devo guidare, altrimenti poi tu troppo stanco e non volere fare amore con me per tutta la notte. -



- Giusto,giusto. Certo che essere straricchi è veramente stancante. Quasi  quasi rimpiango quando non avevo un euro,quando ero un povero proletario del piffero, quando credevo che con la buona volontà e il sacrificio si potevano spianare anche le montagne. -



-(Voce fuori campo)Davvero? Davvero, Goretexcowboy, rimpiangi tutto questo? -



- Eeeeeeeeeeeh, sti cazzi.-



 



Ps: a dimostrazione che l’ammore è cieco, brutti stronzi materialisti che non siete altro, il buon Roman nonostante tutti i suoi miliardi di rublia ha sposato Irina Vyacheslavovna Malandina, images[2umile ex hostess, che non mi sembra sta gran strafiga.



 



 



 



 



Apdeit: il buon Roman, con tutti i suoi miliardi di rublia, ha divorziato dalla simpatica Irina per sposare la ventottenne modella images[1]russa Daria Zhukova. A dimostrazione che l’ammore ci vede benissimo. Brutti stronzi romantici che non siete altro.



 


venerdì 14 agosto 2009

tom booker, chi era costui?


pony


...sarà che ho finito l'ultimo blister di pasticche e non me ne sono accorto, ma oggi mi sento veramente una nullità.
Per dire, se Tom Booker sussurava ai cavalli, io al massimo potrei origliare ai pony..

mercoledì 12 agosto 2009

49 leoni


INNSE_A1[1]Bravi ragazzi, siete l'ennesima dimostrazione che in Italia con le buone si può solo perdere, compreso il posto di lavoro.



Avessi solo la metà del pelo sullo stomaco che avete voi non sarei qui, ridotto così...



Un applauso a piene mani, ve lo meritate tutto. 49 leoni. Sempre e comunque contro.

martedì 11 agosto 2009

ma chi non lo è?


infantile

Mi piacerebbe sapere per quale motivo le donne alle quali piacciono gli uomini finiscono sempre per sposarsi con dei bambini.



 



Chiaramente per poi lamentarsi con le amiche (nella fattispecie, con la sorella del sottoscritto), facendo ben in modo che il sottoscritto senta le sue lamentele:



 



"Oh, e ciccì e ciccè, mio marito sembra aver avuto un black out mentale all’età di 13 anni."



 



Al che mi verrebbe anche da controbattere:



“ E brava cretina. Ma accorgersene un attimo prima, no?”



 



Ma mia sorella non vuole che io  sia così diretto con le sue carissime amiche, al che mi tocca rispondere:



“ Ma no dai, probabilmente è solo un po’ infantile in certe circostanze, ma chi non lo è?”



 

sabato 8 agosto 2009

ne andasse bene una (come complicare il pane)


barbun

E adesso come faccio? Ma non potevi starci un po’ più attento? Adesso cosa racconto ai miei?

 



 - Anche tu che mi provochi, però. Lo sai che quando sono con te il mio autocontrollo rasenta lo zero,che sono un ragazzo impulsivo, di grandi passioni -
 



Sì ma cosa dico quando torno a casa? Che ho un fidanzato che non sa stare attento?
 



- Oh cristo,  e allora non dire niente, se proprio ti scazza dire la verità. - 
 



Sì ma se ne accorgeranno. Tu non conosci mia madre. Per non parlare di mia sorella. Come mi vedono quelle se ne accorgono. Non vedi che ho tutte le guance  arrossate? Ma perché non ti sei fatto la barba?

venerdì 7 agosto 2009

market share in a rainy day


temporale in arrivo

Ma cosa mi stai dicendo, per Dio, lascia perdere. Sono cent’anni  che mi racconti la favola del mondo. Ma ancora con ste cristo di quote di mercato? Che non crescono? Te l’ho già spiegato il perché. E’ un film già visto, un libro già scritto. Tu leggi ogni tanto, qualche libro? O compri solo il Giornale, di Paolo Berlusconi. O vuoi che ti dia del coglione, così, in scioltezza,tanto per.
 



Raccontami piuttosto di dove andrai in vacanza, spiegami cosa prendi per dormire, dimmi l’ennesima scusa che ti inventerai per non rincasare da tua moglie.



Che sono le nove di mattina. Ma non lo senti che bel profumo di pioggia nell’aria. Che ci vorrebbe proprio, un bel temporale. Come quella volta  nelle campagne di  Bratislava, che erano le quattro di un pomeriggio di fine agosto e sembrava già notte. Ma quant’acqua abbiamo preso? Sembrava dovesse arrivare da un momento all’altro la fine del mondo.



 



Perché sono queste le cose che ti ricordi. Alla fine. Nel tuo bel gessato scuro  comprato all’Oviesse perché non potresti permetterti altro, sono queste le cose che ricordi.  Quanti anni? Quante nevrosi? Quanta gente (gente?) conosciuta? Quanti km percorsi? Quanti voli presi? Quante ore sprecate in aeroporto? Alla stazione? Quante riunioni fatte? Quante slide in power point ti sono passate sotto gli occhi?



 



Di tutto questo, tu ti ricordi  solo di un temporale improvviso, in un pomeriggio di agosto, fermo  in auto ai bordi di una  strada di campagna. Mentre speravi  che quell’agosto, quel temporale, quel profumo così intenso di pioggia, non dovessero finire mai.

giovedì 6 agosto 2009

la vita non è un film


cabot cove



Ho sempre avuto dei forti problemi nell’uniformarmi alla massa. Quando ero piccolo, ricordo che la maestra  chiese dove avremmo voluto vivere da grandi. Ci fu chi rispose Parigi, chi Londra, chi New York. Qualcuno disse che si trovava bene dove viveva attualmente e che non avrebbe voluto lasciare quel posto per niente al mondo. Io aspettavo, impaziente, il mio turno. Quando finalmente fui interpellato, la mia risposta fu: “Cabot Cove. Cabot Cove nei Maine, signora maestra”



(PS: Cabot Cove in realtà non esiste, la maggioranza di quelle scene che scandivano i dopo pranzo durante le vacanze estive di quand'ero bambino furono girate in California. E' stato bello crederlo. Pazienza. La vita non è un film.)

mercoledì 5 agosto 2009

addio vecchio avatar (c'eravamo tanto amati)


cowboy

Vabbè pazienza, messaggio di servizio per tutti i miei affezionati lettori, sempre che ne abbia. Oggi mercoledì 5 agosto è andato in pensione il vecchio avatar. A tutti coloro che in questo momento si stanno chiedendo cosa sia un avatar ( MI: uè figa, ma cos'è sto avatar? GE: belin, e cossu l'è sto avatar? ROMA: avatar de che ma che cazzo stai a di'? ), l'avatar non è altro che quell'immaginetta alla quale è collegato il profilo. Almeno credo. In ogni caso in questa sede lo chiameremo così, senza fare troppo i difficili, ok?



Come sto tentando di dire, Il vecchio avatar  'Save a horse, Ride a cowboy' lo abbiamo mandato in pensione in quanto attirava soprattutto commenti di ninfomani e/o pervertiti.



PS: Harlock70, Llucy, non sto parlando di voi, chiaro? A meno che non siate anche voi ninfomani non dichiarate. Oddio, potrebbe anche essere. No, dai. Mah...

lunedì 3 agosto 2009

forse sicuramente, nemmeno



champagne

È un momento un po’ così, passo le giornate  a chiedermi se sento qualcosa, ma la risposta è sempre la stessa. Come se fossi un muro di gomma, tutto quello che di buono mi succede dura il tempo di un rimbalzo.

 



Per non parlare dell’alcool, poi. Giusto quei 5 minuti in cui  fai fatica a connettere e ti senti leggero. Con qualche nevrosi di meno.  Ma cosa sono cinque minuti? Rapportati ad una vita, voglio dire.



 



La verità è che tutto passa in un attimo. Si ferma  solo la polvere, mentre dai cassetti  riemerge qualche ricordo sbiadito.



 



Com’era bello quando eravamo giovani.
Com’era bello cosa? Com’era bello dove? Com’era bello come?



 



Quantificare, prego. Cosa,dove,come. Specificare nomi, luoghi, persone,colori,profumi. Troppo facili le generalizzazioni. Ed altrettanto inutili. Chi c’era, se in effetti c’era qualcuno. O forse siamo sempre stati soli, ma ce ne accorgiamo solo adesso?



 



Com’era bello un cazzo. Una vita da mediano. Da squadra di terza categoria. Ma forse nemmeno. Sicuramente, nemmeno. Champagne. Un brindisi ci sta tutto.



 



 

domenica 2 agosto 2009

sister blister part 2 (have a nice trip)



aereo

Bene, allora io parto. ci vediamo il 17, mi vieni a prendere all’aeroporto?



-No, mi costi troppo.  Benzina,telepass. Sono fratello tuo, mica di Moratti. Prendi il treno.-



Il treno? Ma con tutte le valigie che ho?



-Fatti venire a prendere da tuo padre, allora.-



Uff, ma lo sai che guida come un pensionato.



-E’, un pensionato. E poi, comunque, sti cazzi. Mica sono lo zerbino di mia sorella.-



Uffa, ma non mi  auguri nemmeno buon viaggio?



-Speriamo piuttosto che l’aereo non precipiti, lo sai che mi devi ancora 200 euro, vero?-



Ma vaffanculo. Tieniti aggiornato sul sito della Farnesina, stronzo.