domenica 20 ottobre 2013

Wuthering Heights


C’è la nebbia fuori, e le rose sono zuppe di pioggia. Settimana scorsa ho rispolverato un vecchio cd di Lene Marlin. Lo sto ascoltando di continuo, mentre sono in auto. Lo avevo comprato nel 1999, a 19 anni, per poi  tirarlo fuori occasionalmente. 

Ho dei ricordi piuttosto confusi di quel periodo. In estate credo ci fosse stata la maturità, poi in autunno mi ero iscritto ad economia. Eh già, se si potesse tornare indietro. Per gestire i dettagli. Non le scelte importanti. I dettagli. Sono quelli, che segnano la strada di ognuno di noi.

Mi telefona la hostess. Per dirmi cosa, per dirmi nulla. Semplicemente aveva voglia di parlare. Di ridere. Quando qualcuno ha voglia di ridere, chiama me. Niente di più paradossale.

Non ho dormito stanotte, e mi sento distrutto. Come già scrissi una volta, qui non arrivano gli angeli. Gli angeli coccolano i vincenti, i nati sotto la buona stella. Io ero uno che potenzialmente poteva scoparsi il mondo, che avrebbe potuto  prendersi tutto. Ed invece. La vita mi è sfuggita come sabbia tra le mani. E’ bastato un attimo.

Voglio dipingere questa maledetta stanza  di verde muschio, comprarmi una bella scrivania di cristallo, ed una poltrona nuova.

Cieli plumbei, strade diritte, facce umide. Un tempo  forse esercitavano anche un certo qual fascino su di me. Adesso sono il niente.


In fin dei conti, volevo solo vivere anch'io. 

sabato 19 ottobre 2013

lunedì 7 ottobre 2013


vivere...
anche se sei morto dentro
vivere....
e devi essere sempre contento
vivere...
e' come un comandamento
vivere...
o sopravvivere
senza perdersi d'animo mai
e combattere e lottare
contro tutto contro...
oggi non ho tempo
oggi voglio stare spento

lunedì 26 agosto 2013


Oggi non ci sono. Per nessuno. Nemmeno per me stesso. Soprattutto per me stesso.
Paura di prendere qualsiasi iniziativa. Anche la più piccola. Anche la più insignificante. Credo sia esaurimento nervoso. Prossima settimana cercherò di trascinarmi dal medico per certificarlo. E dammi sti antidepressivi, cristo, sono ormai tre anni che non riesco a dormire una notte tutta intera. Che cazzo di altra prova ti serve? Devo uccidere mia madre?

Facce voci  vite che mi passano di fianco. Rapide, veloci. Le guardo di sfuggita. Loro non guardano me. Loro non hanno né il tempo né la voglia . Perché dovrebbero?

Non ho un amico che non abbia fatto carriera. Me li ricordo tutti. Salvo un paio di eccezioni, non erano così più intelligenti di me. Sono quasi tutti sposati, casa,bambini,suocere,asili. Io non so. Io non so dove andare a sbattere la testa già di mercoledì. IO NON STO COMBINANDO NIENTE. IO NON STO ANDANDO DA NESSUNA PARTE. IO SONO UN MORTO VIVENTE, che è peggio che l’ essere morti del tutto. Se fossi morto del tutto almeno mi riposerei. Nella mia bella tomba. In questo  bel cimiterino di campagna che vedo dalla finestra dello studio. Sulla collina. In mezzo al niente. Coi muri bianchi. L’aria fresca.

Sono nervoso. Nervosissimo.  Ed esausto.
Una mail ad Alessia. Dall’altra parte del mondo. Mi ringrazia, se la sta passando bene.  Mi dice che sono il solo che la pensa, ormai dall’italia non le scrive quasi più nessuno.

Sì, la penso. Anche se siamo stati colleghi solo per un anno. La penso e mi manca. Vorrei che fosse qui, a raccontarmi qualcosa. Almeno lei.

lunedì 5 agosto 2013

e tutte le strade che dobbiamo percorrere sono tortuose, e tutte le luci che lì ci conducono sono accecanti





Un estate tanto invocata che non sa di niente. Arrivato alle ferie camminando sui gomiti. Sfibrato, l’aggettivo giusto. Come al solito, troppo stanco anche solo per riuscire a riposare.

Tantissima voglia di cambiamento ma nessuna di cambiare.

Il desiderio di fare un mucchio di cose nuove ma non provare neppure ad uscire di casa. Essere da tutt'altra parte senza alzarsi dalla poltrona. Doc, perchè non è possibile?


Ho già in testa settembre. Il rientro e le solite fregne.


Noel Gallagher che canta Wonderwall in questa versione inedita.

"And all the roads we have to walk along are winding
And all the lights that lead us there are blinding"

Come stavo cercando di spiegare.

domenica 14 luglio 2013

luglio col bene che ti voglio mi sembri settembre


C’è troppo caldo qui, mi dicono le due signore che oggi si allenavano in palestra.
“Ma voi di dove siete?”
“Noi siamo di Etiopia”.

“Credo sia la palestra dell’antifiga per eccellenza”, facevo notare a Ricky. Il quale a sua volta mi spiegava come non entri una ragazza presentabile neppure per chiedere un’informazione stradale..

Non viene più il ragazzino che avevo sempre tra i piedi, Leonardo si chiamava. Una volta gli ho detto “bravo”, non ricordo più per che cosa, e lui mi ha risposto che era la prima volta che qualcuno glielo diceva. Forse tornerà a settembre, quando riapriranno le scuole.

Non dovrei essere qui, oggi, a scrivere di questo. Ma sono troppo stanco per fare qualsiasi altra cosa. Forse prossima settimana prenderò qualche giorno di ferie.

Settembre. Se ci penso. È  fra due mesi. Ed  io  ho già il groppo in gola. 

lunedì 17 giugno 2013

domenica 9 giugno 2013

come ad ogni inizio estate...





Dalla finestra guardo questo cielo grigio, fatto di niente. Oggi proprio non ce la faccio. A raddrizzarmi. A mettere sui binari questa mia vita umida.

Mi domando come stavo ieri. Stavo esattamente così. Mi domando come stavo cinque anni fa. Stavo esattamente così. Solo che si arriva, prima o poi, inesorabilmente, ad un punto di saturazione, e credo che quel momento sia molto vicino.

Non c’è nessuno in casa. Ho voglia di buio. Ho voglia di silenzio. Ho voglia di essere da un’altra parte. Cercherò di dormire, almeno qualche ora,per recuperare un po’ di energie.

Domani  l’aereo, e poi sarà l’ennesima settimana, inventata, raffazzonata, in malo modo. Per prendere tempo. Sino a quando riuscirò. Me lo domando in continuazione. Sino a quando riuscirò?

Già.

Come ad ogni inizio estate, come vorrei che tu fossi qui.

domenica 2 giugno 2013


La vita si succhia i perdenti fino al midollo 
(Schegge di follia -1988)

(Tratto da: Schegge di Follia - 1988)

lunedì 20 maggio 2013

Mondays



Piccola stella senza cielo. Oggi mi risuona in testa. Versione rigorosamente live. In mezzo a tutta questa gente. Sei tu che vuoi? No, ti assicuro, davvero, non mi frega niente.

Se potessi raccontarti. E riuscissi a farti capire. Solo una volta. Solo una dannatissima volta. L’ansia che ho dentro.

E la vita. Come sabbia tra le mani. Continua, anche senza di noi. Certo. Che siamo lontani, dannatamente lontani. Da qualsiasi situazione. Da qualsiasi, anche se piccola, illusione.

Dev'essere il prezzo che c’è da pagare per essere figli di un dio minore. Il mio è Crom. A volte lo interrogo. “Crom, verrà mai il mio momento?” 
Ma lui non risponde.

Non sono i lunedì ad essere pesanti. E’ tutto  il resto che fa schifo. 

domenica 5 maggio 2013

sunday morning (quale allegria)



Dissociazione :"in psichiatria accentuazione dell'insicurezza ontologica comune a tutti gli uomini, per cui anche in circostanze di vita ordinarie, un individuo può sentirsi più irreale che reale, letteralmente più morto che vivo, differenziato in modo incerto e precario dal resto del mondo, così la sua identità e la sua autonomia sono sempre in questione. Può mancargli la sensazione della continuità temporale; può fargli difetto il senso della propria coerenza o coesione personale. Si può sentire come impalpabile, e incapace di ritenere genuina, buona e di valore la stoffa di cui è fatto. Può sentire il suo io parzialmente disgiunto dal suo corpo"

Non servono molti altri sostantivi. Per descrivere questa domenica di maggio che sembra di inizio autunno. Per descrivere questi ultimi anni della mia vita,che proprio non ne vuole sapere di mettersi in carreggiata.

Mi piace molto questo pezzo dei Maroon 5, ma solo se cantata da Megan Nicole. La canzone non è particolarmente triste, ma lei ci mette una nota di malinconia, con la sua voce, che mi obbliga a riascoltarla di continuo. Credo sia la canzone giusta da dedicare a tutti quelli che, come me, sentono la mancanza di qualcosa. Che sia una persona, che sia un progetto, che sia un motivo. Non ha importanza. 

Peccato per il video, non c'entra davvero nulla col resto. Il video stona. E' troppo allegro. 

Ma quale allegria. Come invece cantava Lucio Dalla. 

lunedì 29 aprile 2013

il colore che ho dentro. Un anno dopo




Ciao Nan,sì qua è sempre uguale. Diciamo un po' peggio del solito, ma sono troppo stanco, anche solo per preoccuparmene.

Lo so che ho una voce triste. E' che vorrei cominciare a costruire qualcosa anche per me, che vada oltre il doversi inventare come arrivare alla fine della settimana. Qualcosa a lungo termine,capisci?

Ma non ci riesco. Non mi capitano le occasioni. Non mi metto neppure più a cercarle. NON NE HO PIU' VOGLIA.

Certo, vado sempre alla diga, ma non pesco quasi mai. Mi siedo e provo a catturare qualche raggio di sole di questa primavera che proprio non vuole arrivare. E le rose. Sono indietro, molto indietro. Ne ho quasi venti piante, ormai.

Sai. C'è un posto, lassù tra i boschi. Non mi trovereste mai.

lunedì 1 aprile 2013

riassumendo









Mio cuggino, quello con cui giocavamo da piccoli coi trattori a pedali, ha avuto un secondo bambino.Capricorno come me e come lui,tra l’altro.

Monique è brand manager, si è sposata ed ha avuto un bambino.

Enrico si è sposato.


Andrea si è sposato ed ha una bambina.

Robi ha una bambina e convive

Rosy si era sposata già qualche anno fa ed ha un bambino, o una bambina, o entrambi non ricordo.

Gianlu si è sposato ed ha un bambino ed una bambina.

Beppe non so, è diventato vice president di salcazzo cosa in svizzera. Figlio di contadini peggio di me, da notare.

Luca andrà a lavorare in Francia nella multinazionale per la quale sta lavorando adesso in Italia. Uscito dalla mia stessa università con lo stesso voto lo stesso giorno, da notare.

Io stavo guardando gli annunci su autoscout24. Vorrei comprare una UAZ469 e sparire per sempre. 






mercoledì 13 febbraio 2013

guardano a turno il telefono sempre impassibile, il loro tempo si sbriciola,sembra passabile (Paolo Conte - Pesce veloce del Baltico)


Qua nella terra dove tutti sono brutti la gente è strana. Le persone che incontri, con le quali hai a che fare, sembrano non aver voglia di fare un cazzo. Il calendario alla reception è fermo a gennaio anche se siamo alla seconda del mese successivo. C’è un certo Gaetano che avrà diciotto anni e  che mi consegna la chiave  della stanza. Siede su di una sedia che sembra uscita da un salotto medioevale. Quando indietreggia ne deve far scivolare i piedi sulla moquette rossa, che si lacera. Lo schienale è reso più comodo da una specie di cuscino preso da chissà dove e legato malamente all’intelaiatura. Mi chiedo perché non vogliano usare una normale sedia da ufficio, con rotelle e schienale regolabile.
Non so, questo posto mi sa tanto di Russia post perestroika. Ma gli anni 90 sono finiti. Da un pezzo. Nel '90 avevo dieci anni. Adesso ne ho 33. Mah.

Ci sono boschi a perdita d'occhio e strade che li attraversano, e  pascoli con cavalli bassi e poi campi di grano che cresce, ma non è quello di cui ho bisogno.
Fuori piove ed un vento gelido porta la neve contro il vetro della mia auto.

La fornace è enorme e deserta. Giro negli uffici vuoti sino a quando non arriva un tipo a spiegarmi che sono tutti a casa, in attesa di nuovi ordini dalla sede centrale. Non possono che aspettare.

Invio un messaggio col cellulare, ma nessuna risposta. Ne invio un altro, ma come prima. Guardo il telefono,sempre impassibile.
Mi chiedo cosa sto facendo qui, in mezzo a questo niente,sotto questa pioggia ghiacciata.

Mi vengono in mente Emanuele,Luca,Monique,Chiara,Alessia, Enrico,pure mia sorella. E sono sicuro che in questo momento loro non stanno certo pensando a me. Eh già,saranno impegnati con i loro lavori, le loro famiglie,le loro cose. Perché dovrebbero pensare a me? Si stanno salvando. Loro si stanno salvando. 
Io no.

Nella trattoria dove ceno osservo al tavolo quattro ucraini, credo facciano i muratori. Uno è un ragazzone sui 100 chili e dai capelli a spazzola. Parla bene l’italiano. Sono tutti in maglietta a mezze maniche. Scherzano tra di loro, ordinano tagliatelle al ragù, e poi non so.

Al mattino ci sono un paio di tecnici che fanno colazione nello stanzone semibuio. Chissà quanta gente dev’essersi seduta a quei tavoli, nei tempi migliori. Quanti venditori come me. Oggi siamo in tre. Forse quattro, ma non di più. Gaetano prepara i caffè,nessuno che abbia voglia di parlare.

Armeggio con la tastiera del cellulare. Invio un messaggio,guardo il telefono. Sempre impassibile. Il tempo si sbriciola, ma non abbastanza. Mi chiedo ancora cosa sto facendo qui. Penso alla  piega che ha preso la mia vita. Penso a come la vita sia fatta di coincidenze, momenti, situazioni, piccole cose che la indirizzano inevitabilmente verso certe direzioni. 

Cerco la forza che avevo dentro qualche anno fa. 
Oggi non la trovo. Nemmeno un po’. 
E la fortuna conta sì, la fortuna è determinante. La fortuna di aver fatto la scelta giusta. Ma davvero ho potuto scegliere?

Nel '90 avevo dieci anni. Adesso ne ho 33. Mah.

mercoledì 2 gennaio 2013

e così sia


Un anno devastante è finito. Ne comincia uno nuovo, con solo ombre e nessuna luce. Già qualcuno mormora che sarà ancora più difficile di quello passato. Ci credo. Ne sono sicuro.

Non ho buoni propositi, per questo 2013. Ho solo un desiderio. Che sia un anno per me. Che sia un anno dove, tra le mille difficoltà da affrontare, ci sia anche qualche momento di felicità. Nascosto in un raggio di sole, o dietro un cespuglio, o in fondo ad un cassetto. Non ha importanza. Ma vorrei tanto che fosse un anno per me.