domenica 26 ottobre 2014



In una giornata che, se non fosse per il vento gelido, sembrerebbe di metà primavera, devo salutare due amici.

Ciao Fabrizio. Anche se ci siamo conosciuti di sfuggita, qualche anno fa. Mi hanno informato di quanto accaduto, mi sembra ancora impossibile. Non si fa così. Mi spiace per te, per tua moglie, per i tuoi bambini. Ma perchè? Dopo una partita di calcetto. Io non ci voglio credere.

E ciao anche a te, Pinuccio. Per mio padre è stato un brutto colpo, non se lo aspettava. Anzi, proprio in questi giorni doveva passare a salutarti, su al paese dove abitavi,vicino alla chiesa. Non sapevamo che eri malato. Sai, un po' mi ci specchiavo in te. Quella tua malinconia, quella tua vita passata in solitudine. Avevi negli occhi qualcosa di lontano. Non lo so. Forse era solo tristezza. Ricordo che ultimamente facevi fatica a dormire, ed avevi gli attacchi di panico. Lasci un brutto vuoto. Non mi vengono altre parole.