domenica 24 aprile 2011

MASCHILISTI IN MERCEDES PART 2

eastwood

Anna Wintour: -“ Ed ecco a voi, per la seconda volta qui, ospite della nostra rivista, il fondatore del mensile “Maschilisti In Mercedes”, il dottor Goretexcowboy, l’unico e l’inimitabile, almeno ci auguriamo“.


[Goretexcowboy  entra in studio direttamente a bordo di una Mercedes SL nera con cappotta abbassata quasi investendo un cameraman,  in un impeccabile gessato  blu scuro Canali e camicia a nido d’ape bianca].

G.C. : -“ Unico, inimitabile e terribilmente irritante, si è scordata di aggiungere, Milady”.

A.W.: - “Bentornato dott. Goretexcowboy. Abbiamo saputo che la sua rivista sta conoscendo un successo planetario” .

G.C.: - “Così sembrerebbe dire il mio conto in banca. Beh, effettivamente siamo andati a riempire un vuoto di mercato al quale nessuno si sentiva di dare risposta. Abbiamo colto l’occasione. Serviva una rivista che non parlasse necessariamente di assorbenti “.

A.W.: - “Spregevolmente dissacrante come sempre. Abbiamo notato che la vostra linea editoriale sta dando sempre più spazio all’argomento denaro come elemento base per raggiungere la felicità. Nessuno aveva mai osato tanto”.

G.C. : -“Beh, adesso non vorrà farmi credere che la felicità stia nelle giornate di sole, nelle bevute tra amici o nel sorriso dell’ennesimo moccioso con moccolo attaccato al naso. La felicità sta nelle cose che ci possiamo comprare. Auto, orologi, diamanti, vestiti. Più ne abbiamo e più siamo felici. E per comprare abbiamo bisogno di soldi, tanti. I paesi più ricchi sono i più felici, è stato provato, checché ne pensino i nostri colleghi di Avvenire. Buahahahahaha”

A.W.: - “ La sua teoria ha una falla. Cosa succede quando avrà comprato tutto?”

G.C.: - “ E’ il suo cervello da gallina ad avere una falla. Ci saranno sempre nuovi modelli di Mercedes da comprare, nuove collezioni di abiti, nuovi orologi. Il mercato mica muore domani, il mercato non dorme mai, vecchia befana!”

A.W.: - “ Non le sembra di essere un po’ troppo materialista?”

G.C. : -“Che belle scarpe che ha oggi, mrs. Anne”

A.W. [adrenalinica]:  - “ Ha visto? Le piacciono? Le ho appena comprate in saldo. Costavano 600 euro ma le ho pagate solo 5 e novantanove. Le ho ordinate anche marroni.”

G.C. : -“ Buahahahahahaha”

A.W. [si accorge di aver appena confermato la tesi del suo interlocutore e tenta di arrampicarsi sugli specchi]: - “ Il denaro dunque garantisce anche la libertà?”

G.C. : -“ Genitori ricchi garantiscono la libertà”.

A.W.: - “ Lasciamo perdere,  parliamo  un argomento invece che lei tratta con un punto di vista decisamente…ehm….…personale…le donne”.

G.C.: - “ Ussignur. E va bene, parliamone, ma non mi faccia le solite domande cretine”.

A.W.: - “ In una celebre intervista, lei una volta affermò: Il movimento femminista è stato per lo più un fenomeno mediatico durato un fine settimana o anche meno. Quattro stronze in corteo che ripetevano i soliti slogan obsoleti contro l’universo maschile. Come se chi nasce rotondo possa morire quadrato” . A cosa si riferiva con quella metafora?”

G.C.: - “ Mi riferivo al fatto che il movimento femminista nasce su di un controsenso, e questo controsenso è tutto nel cervello delle donne. “Se vedi un uomo, ributtalo dentro”, urlavate con quei patetici striscioni. Ma vi siete mai viste? Se a 25 anni non siete fidanzate, uscite completamente di testa. Se a 40 non siete ancora sposate, non capite più un cazzo definitivamente. Per poi chiaramente portare all’altare il primo che capita. Dai, su.”

A.W.: - “ Sgrunt. La verità è che voi uomini siete degli eterni bambini”.

G.C. [con tono sarcastico]: - “ E allora non sposateli, quei bambini, di grazia ”.

A.W.: - “ Senta, ci dica qualcosa in più di lei. Come passa le sue giornate fuori dalla redazione?”

G.C. [sorseggiando una tazza di tè che non si capisce bene da dove sia uscita]: - “ Beh, vado a pesca sul lago, pesca all’inglese. I pesci sono animali decisamente poco intelligenti, sa?  Come le galline. Poi curo i miei cuccioli di alano blu, e mi coccolo le mie adorate bambine”.

A.W.: - “ Ah, ma non sapevamo che lei fosse sposato, che avesse dei figli. Delle bambine addirittura. Ma allora ci sta raccontando un mucchio di fandonie. Allora lei ha anche un cuore.”

G.C.: -“ Ma che cosa ha capito? Intendevo le mie rose. Appartengono tutte a collezioni molto rinomate. Ho circa 53 diverse varietà di rosso, nel mio giardino  [si alza, entra in auto e si allaccia la cintura di sicurezza]”.

A.W.: - “ Allora alla prossima intervista ci porterà in studio un mazzo delle sue pregiatissime creature, suppongo?”

G.C. : -“ Non vorrà mangiarle, spero…..buahahahahaha (mette in moto e riparte sgommando, quasi reinvestendo lo stesso  cameraman)”.


martedì 19 aprile 2011

senza accorgersi di nulla

scogliera

...morire e poi risorgere e poi ancora morire e poi ancora risorgere

Il tutto senza accorgersi di nulla

e poi  respirare a pieni polmoni frammenti di vetro



domenica 10 aprile 2011

capricornini di tutto il mondo, unitevi


e mi attacco alle stelle
 



"In questi cinque mesi è possibile che ci sia bisogno da parte vostra di una prova di resistenza.
 
Parola chiave dell’anno :
PAZIENZA "

 
(Quando ormai sono alla frutta mi attacco alle stelle. Sfacciatamente veritiere
)

 





......E mi attacco alle stelle
tiro un pò a indovinare
mi predico un presente in cui non c'è niente
se non respirare

(La Porta Dei Sogni - L. Ligabue)






giovedì 7 aprile 2011

i nuovi poveri d'europa


sergei

Nella sala d’attesa della fabbrica di compensati leggo un inserto del sole24. Intervistano un ragazzo estone di 29 anni, che in questa sede chiameremo Sergei. Sergei ha la faccia rotonda e dei capelli biondo scuro. Lavora a Tallin presso il dipartimento turistico, si occupa di promuovere viaggi in Estonia da nazioni quali la Svezia, l’Italia ecc.


Guadagna 1.250 euro al mese, ne spende 200 per l’affitto.  A Tallin, che è la capitale. In altre parole guadagna quanto me (che devo pure ritenermi fortunato)  e vive in una delle città con la più alta concentrazione mondiale di fighe. Qui in Italia con 200 euro se proprio sei simpatico ti affittano una latrina in un paesino sperduto sulle montagne abruzzesi. E devi ancora dire grazie, altrimenti la tua vicina di casa, Marisa Laurito, chiama la polizia. Ricordiamo in aggiunta che il costo della vita in Italia è a livelli scandinavi, mentre il costo della vita in Estonia rimane entro un livello est europeo.

In altre parole ancora, mi tocca invidiare pure sta faccia da pirla di  Sergei. Chi l’avrebbe mai detto. Farsi venire il sangue amaro leggendo un opuscolo del Sole24, mica dell’Unità. Con l’Estonia che è entrata in "area euro" lo scorso anno, mica dieci anni fa. Con l’Estonia che sino a dieci anni fa nemmeno sapevamo dove fosse.

I trentenni italiani sono i nuovi poveri d'europa. A parte quelli con un posto da consigliere regionale, intendevo. Nessno fa niente, nessuno dice niente, va bene così.


(Ah, ma come si mangia in Italia. Certo, se hai i soldi per comprarti da mangiare. Dio Dio Dio. Tutti a casa di Nicole. ) 

domenica 3 aprile 2011

....rimanendo in silenzio

 rimanendo in silenzio

Sul tronco screpolato della betulla, qualche innamorato ha inciso il nome della sua Paola, seguito da una data che riporta ad una decina di anni fa. Chissà se sono ancora fidanzati, mi chiedo. Magari si sono sposati e adesso hanno dei bambini, oppure stanno divorziando, o uno dei due si è ammalato di leucemia, o semplicemente quella storia d’amore è stata una storia di qualche mese e tutto ciò che è rimasto di quella coppia è una scritta profonda nel legno biancastro.
 
E’ fine marzo e qui nella piazzola di sosta sono già assalito dalle zanzare. Momenti che avrei voluto abbandonare per sempre tornano a mordermi l’anima, ripetendosi all’infinito. Dietro di me si ferma una vecchia Opel Zafira che avevo già visto. Scende un rappresentante sulla cinquantina che fuma nervosamente una sigaretta e fa una pisciata.

Me lo ricordo perché lo incontrai  proprio qui, in questo periodo, circa due anni fa. All’epoca ci raccontammo le nostre storie, realtà completamente diverse eppure tremendamente simili. Lui è sempre uguale, io sono un po’ invecchiato e forse un po’ più stanco. Credo che mi abbia riconosciuto, ma non ci scambiamo nemmeno un saluto. Non ho voglia di parlare. Lo seguo dallo specchietto retrovisore mentre sale in auto e riparte per chissà dove, poco convinto. 

 
(Siamo solo povere  anime che si sono perse da qualche parte in provincia. Ci reincontriamo negli stessi posti per raccontarci le stesse storie rimanendo in silenzio.)

(Forse un giorno qualcuno ci salverà)