domenica 28 novembre 2010

O mia bela madunina

  duomo milano

Adoro Milano. Credo che mi ci trasferirò un attimo prima di morire. Il passaggio dalla vita alla morte, a Milano, dovrebbe essere un qualcosa di impercettibile. Ma dove la si può trovare un’altra città dove, se piove un acquazzone, si ferma la metropolitana per tre mesi, se cade un centimetro di neve, tangenziali ed aeroporti si bloccano, in via paolo sarpi comandano i cinesi, nei parchi pubblici ci sono i topi, la vita costa tanto quanto a new york e, per giunta, è stata appena eletta capitale nazionale di malati di Aids.
 
E i milanesi? Con quel loro fare sempre così simpaticamente bauscia. Troppo troppo simpatici. Eternamente convinti di vivere in un film anni 80. La Milano da bere.   Ezio Greggio col montone e l’y10 Gt. Uè figa, uè testina……il derby, il panettone, la madonnina, il silvio, l'umberto...


Di una sfiga totale

 


Start spreading the news, I’m leaving today
I wanna be a part of it, Milan, Milan…..


 

domenica 21 novembre 2010

waiting 4 godot

waiting 4 godot



Aspettiamo.

Che finisca di piovere.

Che finisca l'anno.

Che finisca il nervoso.

Che finisca di sentirmi sfinito

Io tanto torno subito. Godot

giovedì 18 novembre 2010

vite parallele

vite parallele




Vladivostok, 18 novembre 2010

Fa freddo e c’è quasi un metro di neve ai bordi delle strade ma non mi preoccupo, il mio mercedes  ML 400 è attrezzato per affrontare qualsiasi situazione.

L’ingegnere che mi attende al caldo della reception si chiama Tanisha, ha venticinque anni ed è responsabile della manutenzione di tutti gli impianti. Mi ricorda tanto Natasha Stefanenko da giovane, è solo un po’ più alta e con un seno un po’ più prorompente.  Le chiedo  come faccia a non avere freddo, in minigonna a meno venti. Lei si mette a ridere ed in un italiano quasi perfetto mi offre una tazza di the bollente.

Mi porta a visionare gli impianti. La struttura è grande quanto il paese in cui vivo in Italia. Oltre al frastuono delle presse, si sente solo il profumo dell’acciaio misto al Prada Ambre della mia referente.  Mi dice che avrebbe bisogno di circa ics mila casse di componenti per le manutenzioni invernali.
Faccio due calcoli, sarebbero su per giù  3 milioni di euro di materiale.



  • Sarebbero circa 3 milioni di euro di materiale – le rispondo –  quando trattiamo con l’estero noi siamo soliti chiedere sempre un acconto del 50%, ma dubito che voi siate disposti a darci  … -


  • Tre milioni di euro? Noi pagare tutto subito, adesso, in …come si dice cash in italiano….contanti? Per favore, per favore, io avere bisogno di quei componenti….per favore…-



Ogni parola ed ogni respiro erano scanditi da un nugolo di condensa che faceva molto “ winter in New York”. Anche un’acciaieria, talvolta, può essere romantica.  



  • Beh, se è per farti un favore personale, d’accordo, faremo questo sforzo – le rispondo

Firmo il contratto nel suo ufficio. Mi porge una stilografica in oro massiccio che pesa quanto il mio femore.


  • Ecco fatto. Avrai il tuo materiale entro metà del prossimo mese, sei contenta? –


  • Grazie, grazie, tu molto buono con me, tu molto buono con popolo russo. Tu volere fare idromassaggio con me, così, per scaldarti un poco? –

Mi squilla il cellulare. E’ Oksana, la buyer delle Acciaierie Riunite di Mosca. Mi chiede dove sono finito, sto tardando all’appuntamento. Mi sta facendo venire a prendere dall’elicottero aziendale, non c’è tempo da perdere.

Sono costretto a congedarmi.  - Mi dispiace, Tanisha, ma devo proprio andare. Il lavoro mi chiama. E poi, sai come diciamo noi, in Italia,…prima il dovere… -

 

Provincia di Cuneo, 18 novembre 2010

Fa freddo e piove. Qua è tutto grigio. Ogni cosa che tocchi è bagnata. Ti accorgi che sei provincia di Cuneo dal fetore di letame suino che fuoriesce dalle stalle e che ti impregna i vestiti. Un fetore che, per togliertelo di dosso, devi buttarti sotto un treno.

Suono al citofono mezzo rotto del cancello, stando attento a non morire fulminato. Nel cortile c’è un vecchio muletto giallo oltre al Porsche Cayenne Turbo del titolare. Viene ad aprirmi una pacioccona coi baffi alta quanto una buca. Indossa un vecchio tutone Adidas di quelli lucidi che andavano di moda negli anni novanta. Dev’essere la segretaria.

Chiedo del titolare. La tizia mi fa strada dopo aver rifilato un calcio nel culo ad un odioso bastardino legato alla catena che, con le sue zampette fradice, avrebbe voluto farmi le feste.

Il capannone ormai è mezzo deserto, di tutti gli operai non è rimasto nessuno. C’è solo il titolare  che mi stringe la mano o, meglio, che  si pulisce la mano dal grasso stringendo la mia.



  • Ah bene, meno male che sei passato. A fine mese chiudo, ma avrei bisogno di due componenti per finire un lavoro. Due componenti di quelli cinesi che costano poco. Li prendo in nero, niente fattura, altrimenti come le evado, le tasse? Ah, pagamento a novanta giorni. E fammeli avere domani, se no li prendo dalla concorrenza -


  • Pagamento a novanta giorni? Ma se chiudi a fine mese -


  • Appunto - 

Il cagnolino si avvicina un’altra volta indomito, insiste per farmi le feste. Questa volta il calcio in culo glielo rifilo io personalmente.

Risalgo in auto ed accendo il climatizzatore, così il parabrezza non  si appanna. Sarà per il freddo, sarà per il nervoso, ma mi scappa una pisciata pazzesca.  

lunedì 15 novembre 2010

vedi napoli, poi muori

vedi napoli, poi muori

 Il telegiornale di Enrico Chicco Mentana ha appena trasmesso le immagini sulla situazione rifiuti a napoli. Che poi è la stessa dello scorso anno, o di due anni fa, o probabilmente di sempre. Un problema che Berluscosa aveva brillantemente risolto solo nei suoi sogni e nei suoi tg. E tutti i vecchietti che sputtanano la pensione ai gratta e vinci pronti ad idolatrarlo: “Berluscosa sa, come si fa. U will never walk alone, Mr Berluscosa. Ti voteremo sempre”.
 

Gli  amici napoletani si incazzano quando allo stadio qualcuno fa loro i cori chiamandoli colerosi, ma evidentemente non sanno che il colera si sviluppa in situazioni igieniche precarie. Come a napoli in questi giorni. O come a napoli negli ultimi due anni. O come a napoli da sempre. La solita storia di quello che si inalbera quando lo chiami per nome e cognome.
 
Vedi napoli, poi muori. Sicuramente. Di puzza? Di tubercolosi?  
 
Gheddafi prenditeli tu.

domenica 14 novembre 2010

sempre scene da un matrimonio ...


scene da un matrimonio


Titolare di Goretexcowboy :
- Ma quando li compie gli anni? A gennaio? Mi sa che è ora di sposarsi, sta diventando vecchio -

Goretexcowboy : - Sì. Mi sposo a maggio -



Titolare di Goretexcowboy : - Ah. Uhm. A maggio? Ma di che anno? -

Goretexcowboy :- E che ne so?  -















lunedì 8 novembre 2010

LA MIA è TUTTA INVIDIA

foglia


Le invidio tremendamente.

Le foglie d'autunno.

Cadono sempre senza farsi male.

(E non devono rialzarsi. Scusate se è poco)

domenica 7 novembre 2010

il sapore delle cose


giornata uggiosa


 



Ma che colore ha

una giornata uggiosa?

Ma che sapore ha

una vita mal spesa?



(Lucio Battisti - Una giornata uggiosa)

lunedì 1 novembre 2010

life's a car

scassoni

Credo che davvero ci siano persone la cui vita possa paragonarsi ad un viaggio a tappe predefinito.
Partono in Bmw serie1, poi serie3, serie5, e magari arrivano ad una serie7 con vetri oscurati, lucide e solide .
Il loro primo lavoro è esattamente quello che sognavano da giovani, sanno perfettamente che fra x anni occuperanno  questa piuttosto che quella posizione, sono in grado di calcolare nei dettagli quale sarà il loro stipendio nell’ anno del Signore duemilaequalcosa.
Hanno  parecchi  amici uguali a loro, un’infinità di interessi, riescono a fare un mucchio di altre cose oltre al lavoro.
Bmw serie1, poi serie3 ecc., ed il giorno un cui non si troveranno più bene col marchio bavarese, eccoli salire senza compromessi su Audi nuove fiammanti o Mercedes.
Sono stati bravi. In tutto. A programmare, a vendersi, a crearsi le relazioni giuste.


Poi invece ci sono persone la cui vita credo sia più simile ad un’eterna sosta nella sala d’attesa di un meccanico, nella speranza che si trovi soluzione all’ennesimo punto interrogativo.
Quando il motore comincia a funzionare, ecco che si rompe il cambio. Quando il cambio sembra finalmente ingranare, si accende la spia dei freni. Quando i freni sono a posto, ecco che i finestrini non si chiudono più mentre fuori impazza il temporale. Continuamente a chiedersi se ci sarà un’auto nuova nel caso questa ci lasciasse a piedi, per sempre.
Credo sia impossibile fare qualsiasi programma, a bordo di auto del genere.
Se ogni volta in cui vorresti schiacciare l’acceleratore cominci a sentire puzza di bruciato.
Credo si possa solamente prendere quel che viene e lasciare che sia.
Ecco il trucco. Dev’essere questo. Lasciare che sia.