martedì 19 luglio 2011

maccheccepossofa' (se le donne mi piacciono così)

...e adesso, ometti all'ascolto, ditemi che la camminata dal minuto 0.19 allo 0.26  non è un qualcosa paragonabile alla Mercedes Sl Ali di Gabbiano, o a Grace Kelly, o alla  Grande Inter.  
Ah, la signora in questione ha quarant'anni. Così, per la cronaca.

Se fosse la mia girlfriend non la cambierei neppure per una Mercedes Sl Ali di Gabbiano. E neppure per Grace Kelly. Uhm, se la giocherebbe con la Grande Inter.

Ateo e materialista, lo so. Buahahaha....



martedì 12 luglio 2011

quanto mi fanno incazzare i pubblicitari

Franchise15[1]

Oggi entrando in farmacia mi giravano i coglioni.

Non tanto per il fatto che ogni volta che ci  devi comprare una qualsiasi cosa occorre ipotecare un rene, piuttosto perché in vetrina c’era un manifesto enorme che reclamizzava la crema solare della Vichy. Il manifesto che vedete sopra.  Dove c’è la mocciosa sdraiata vicino a quel pezzo di figa, sempre in white, che i pubblicitari vorrebbero spacciare per la madre.

E’ chiaramente pubblicità ingannevole. Non esistono mamme di quel genere. Di quel genere esistono modelle, ma non mamme.
Almeno. Quando ero un bambino io, le mamme erano più larghe che lunghe, coi peli sotto le ascelle che ci potevi fare i rasta e due parmacotti come gambe. E quando facevi notare loro che erano grasse, perché io lo facevo, ti rispondevano di farti li cazzi tua perché  dieci anni prima avevano tipo messo al mondo un bambino, quindi era normale che fossero “un po’ sfatte”.
Appunto. Dieci anni prima. Ed erano ancora sfatte. Rob da matt.


Ma porca puttana. Questa qui  è alta 1 e ottanta e pesa 50 chili, ha due gambe che me le sognerò per i prossimi sei mesi. Non è credibile.


I pubblicitari non sono gente credibile. I pubblicitari mi fanno girare i coglioni.
O mi confermano che le mamme di oggi sono così, o meritano di morire. 

(E ringraziate che non vi  taggo il post sotto "Fronte di Liberazione Nazionale". Va ben.)

mercoledì 6 luglio 2011

playmobil pupazzi infami (Fronte Di Liberazione Nazionale)

 

In Val di Susa ci sono stati scontri tra la popolazione e le forze dell’ordine perché con soldi pubblici si vuole traforare una montagna per realizzare una linea ferroviaria che, a detta degli stessi francesi, non servirà a nulla.

La popolazione ha sempre chiesto ai vari omini che ci governano di dare una spiegazione, chiaramente supporta  da studi, circa l’effettiva utilità di tale opera, ma nessuno ha mai preso parola. Chissà perché.

Questo post tuttavia non vuole essere un post pro o contro la Tav, questo post vuole essere l’ennesima dimostrazione di quanto gli sbirri siano  infami.  Come avrà potuto capire chi segue questo  blog, gli sbirri  non rientrano nelle categorie a me più simpatiche.

Sino a quando si tratta di massacrare a manganellate quattro poveri sfigati che nemmeno sapevano rollarsi una canna e che dormivano ignari alla scuola Diaz di Genova all’epoca del G8, gli amici col caschetto sono formidabili.  Sino a quando si tratta di rompere le ossa ad un ragazzo disarmato, sono dei leoni. In dieci su di un ragazzo disarmato. Bravi. Bene.

Ma. Dai Black Blocks, com’è accaduto nei boschi della Val di Susa, le prendono di santa ragione. Corri corri nei boschi, che ti arriva la mattonata sll’elmetto. Duecento sbirri feriti, zero B.B. fermati.  Strano che Maroni non abbia detto: “beh, dopo tutto abbiamo pareggiato 200 a zero”.  Come all’epoca del G8 di Genova. Zero Black Blocks fermati, che poi erano appunto quelli che avevano messo a ferro e fuoco la città, mica quei poveri sfigati della Diaz che manco stavano in piedi. Ma perché non pestate un Black Blocks, per una volta? La loro linea di condotta sembra chiara. Sfogarsi sugli inermi che non possono nemmeno difendersi. Perché la prima volta in cui chi ti sta di fronte può reagire, le prendi.

Questa cosa mi fa un po’ preoccupare. Basta che l’Italia venga attaccata da San Marino, e in massimo mezz’ora con gli sbirri che abbiamo siamo sottomessi. Ne deduco che sia sufficiente  quindi organizzare un manipolo di 100 paramilitari abbastanza incazzati, per portare a termine con successo un colpo di stato.

Ci spero sempre.