giovedì 27 gennaio 2011

Col dito, col dito, orgasmo garantito

emancipata 

Dopo anni e anni di lotte per l’emancipazione femminile, al grido di brillanti slogan del tipo “Non abbiamo bisogno degli uomini e sti cazzi e sti mazzi ecc”, ecco il risultato :“…Devi avere un pelo sullo stomaco. Ma a me cioè non me ne frega niente. Io voglio sposarmi, fidanzarmi, avere dei bambini, una casa”.
A dirlo non è Suor Germana ma Nicole Minetti. Ad ennesima testimonianza che la lotta contro la biologia è una lotta persa in partenza.
E che le femministe sono essenzialmente delle teste di cazzo.

L’emancipazione femminile ha portato ad una schiera di donne che, essendo appunto emancipate,  non sanno più fare una sega. A meno che tu sia un calciatore, od un parlamentare, od un onorevole, o un responsabile casting di qualche programma tv. Allora sì, che si ricordano come si fanno le seghe. In mutandine strette e tette al vento. Vero, Nicole? 

Eeeeh, se potessi avere sei milioni al mese....

mercoledì 26 gennaio 2011




oscar

È meglio essere belli che essere buoni,

ma è meglio essere buoni che essere brutti








lunedì 24 gennaio 2011

no way out


labirinto


 È un po’ come se dovessi pagare tutto in una volta sola. Che io onestamente pensavo di aver già dato abbastanza.
Invece avevo restituito solo gli interessi, adesso mi viene richiesto anche il capitale.

Essere dentro ad un labirinto e provare ad uscirne senza mai trovare la strada giusta. Finisci di sbattere sempre contro lo stesso muro, sino a quando non hai più la forza per rialzarti.
Ed allora rimani seduto lì, in silenzio, ad ascoltare il rumore che fanno le lacrime.

Senza via d'uscita.

martedì 18 gennaio 2011

RIVOTATE QUEST'UOMO, VI PREGO

tutti a puttane


  «La settima economia mondiale ha bisogno di riforme» scrive il (comunista e giacobino) Financial Times: «Un giovane su quattro è disoccupato, la crescita economica è debole, gli investimenti stranieri declinano, il debito ha raggiunto i 1.800 miliardi di euro, il cancro della criminalità organizzata andrebbe rimosso e la lista potrebbe continuare», osserva il quotidiano britannico. «Ma invece di soluzioni a questi problemi, gli italiani rischiano di assistere a un'altra puntata di Berlusconi-contro-giudici».
  
 Se ne accorgono all’estero, non ce ne accorgiamo in Italia. Noi italiani siamo un popolo di merda. D’altronde, si è quel che si mangia. Ormai  siamo così abituati alla merda che nemmeno ci rendiamo conto di quanta ce ne danno da mangiare. La merda è diventata “ambiente”. Quando una cosa diventa ambiente, diventa anche impercettibile. Come l’ossigeno. Respiriamo ossigeno perché il corpo umano è assuefatto a questo gas, e di conseguenza nessuno di noi ci fa più caso. Respirare è un’attività che ormai portiamo a compimento senza accorgercene. Mangiare merda ormai è divenuto come respirare.
 
Vorrei avere la figa e le tette per poter essere un’amichetta di Berluscosa. Perché se avessi la figa e le tette dico che potrei fare la mia porca figura, e Berluscosa mi chiamerebbe ad Arcore tra le altre sue amichette senza reggiseno ed in mutandine strette. Come minimo avrei un posto da consigliere regionale ed i miei novemila euro assicurati a fine mese. Una bella boccata d’ossigeno, invece che la solita merda.
Noblesse oblige. In fondo Silvio  è uomo di cuore.
 
A tutti quelli che dal 1994 votano Berluscosa: vi prego, votatelo ancora. E’ l’unico modo per far sì che in Italia scoppi la guerra civile una volta per tutte. Teste di minchia, siete la mia unica speranza. Ah, dimenticavo. Ridurrà le tasse. Un abbraccio.





lunedì 10 gennaio 2011

non ne manca più uno per far trentuno


buon compleanno

Trentun anni. Buon compleanno, Goretexcowboy.

Asfalti che bruciano

colline franate

giorni che nascono leggeri come farfalle per poi schiantarsi la notte contro i fanali di un auto

sentieri ricoperti da foglie bagnate

demoni che ti tolgono il sonno

settemila chilometri alla fine del mese

E lastre di ghiaccio su laghi azzurri dove vorresti trovare un po’ di coraggio

E la voglia di provare a rialzarsi ma non averne le forze


Tu sei tutto questo. Tutto questo, per cosa?

Da te stesso, buon compleanno, Goretexcowboy. Di cuore.

domenica 9 gennaio 2011

sembra facile, invece non lo è, quasi mai

 addio 2010

Dicono che i conti si facciano alla fine, e probabilmente hanno ragione.

Di questo 2010 appena terminato. Non doveva essere nulla, e nulla è stato. Non vi avevo riposto aspettative, illusioni, sogni da realizzare, e forse anche sbagliando. Speravo solo se ne passasse liscio, senza fare troppo rumore, senza lasciare troppi vetri in frantumi, e così effettivamente è andato.

E’ stato un po’ come intravvedere nuovamente la luce alla fine del tunnel. Che luce magari è pure una parola grossa. Comunque non ne sono uscito a pezzi come a fine 2009, e questo  comunque è già un qualcosa di positivo.
 

Per quanto riguarda il 2011 invece, non so che dire. I presupposti non sono dei migliori, ed è sempre tutto un po’ più difficile. Più difficile rispetto al giorno prima. Più difficile rispetto all’ umanamente sopportabile. E’ tutto troppo, difficile.
E la paura è sempre tanta. Darei qualsiasi cosa per poter fare un respiro a pieni polmoni,chiudere gli occhi ed addormentarmi sulla poltrona, anche solo per mezz'ora. 


Invece non si può.

Quando si cammina su di una corda tesa, esposta ai sette venti, non è permessa alcuna distrazione. Non è permesso niente di niente. Solo stringere i denti. Non si può neppure fischiare.




giovedì 6 gennaio 2011

IL REGNO DI DIO E' VICINO

votatelo


E Gesù tornò sulla terra a bordo di un Mercedes SL nuovo fiammante in allestimento AMG,  fumando un sigaro cubano. Capelli al vento, occhio languido di chi è tutta la notte che rolla erba.  “Lasciatemi tutto, perché il regno di Dio è vicino” , esordì con un rutto.

I comunisti continuavano ad esistere e a mangiare bambini, tranne ovviamente i comunisti vegetariani e le modelle comuniste anoressiche. Il presidente del consiglio della repubblica degli spaghetti, Silvio Berluscosa, temeva per la sua incolumità. “Qualche p.m. di sinistra e 25 milioni di italiani”,  afferma dinnanzi ai microfoni del Parlamento Europeo, “vorrebbero farmi fuori, ma io sono immortale. Per fortuna in Italia ci sono ancora 25 milioni di evasori fiscali e sfruttatori della prostituzione che continuano a  sostenermi col loro voto.”  E saluta i ministri con un internazionalissimo “Ghe pensi mi”.

Milano eletta capitale del borseggio. Durante i week end i borseggiatori  di tutta Europa si spostano nella cittadina milanese perché  “ i bottini sono più consistenti e tanto se ci prendono non ci fanno un cazzo”. Napoli, invece, divenuta modello virtuoso per la raccolta differenziata di cadaveri uccisi dalla mafia.

I ragazzi italiani  emigrano a Mosca. Il sogno è sposare una donna russa per potersi sistemare, almeno a livello economico. Le ragazze italiane invece sono sempre le solite  stronzette,  ma sono dimagrite e non hanno più il culone, e questo credo sia già più che sufficiente per far gridare al miracolo.

All'indomani dello scoppio della guerra civile, Giulio Tremonti ammette che sì, forse in Italia un po’ di crisetta c’è. Dopo di che muore.

Massimo Moratti, ormai uomo dell’anno per la rivista Times, richiama alla sua corte “The Special One”, alias Josè Mourinho, e gli acquista otto nuovi giocatori. Josè riporta l’Inter in finale di Champions League, avversaria di un temutissimo Liverpool guidato dal sempre più
panzuto “professore” Rafael Benitez. La squadra inglese domina per 93 minuti senza però concretizare, sino a quando un autogoal di un suo difensore  consegna nelle mani dei nerazzurri il tetto d’Europa. Il filmato della finale verrà trasmesso a ripetizione in tutte le scuole elementari nell’ora di eduzione civica. Argomento della lezione: "I buoni non vincono mai".