giovedì 27 agosto 2009

george best , a right wing life - giorgio migliore -

Best[1]


Se proprio dovessi rinascere, vorrei essere come lui, Giorgio, Giorgio Migliore. Perché si sa, un po’ vorremmo essere come chi non ha nulla in comune con noi, ed io in comune con Giorgio purtroppo non ho nulla, salvo una qual certa predilezione per le stangone bionde ed un forte bisogno di riempiere certi momenti con l’alcool.



Ma a differenza del mio beniamino, io so quando fermarmi. Cosa che mi rende un irrimediabile sfigato. Che senso ha arrivare quasi al punto di non ritorno? Arrivare davanti alle colonne d’ercole senza superarle?



 



Invece no, se rinasco, voglio morire di eccessi. Spendere sino all’ultimo centesimo guadagnato ma poter dire: sì, mi sono rovinato, ho il fegato distrutto, ma ho fatto tutto quello che volevo fare, ho avuto tutto quello che volevo avere.  



 



E come epitaffio sulla lapide, mi farei scolpire la seguente frase:



To every thing there is a season, and a time to every purpose under the heaven:



a time to get, and a time to lose; a time to keep, and a time to cast away



 



 



(PS: se rinasco, voglio morire da ala destra, non da mediano)

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