mercoledì 16 settembre 2009

GESù. gESù DI NAZARETH. uno di noi


Jesus Christ superstar[1]



- Ed ecco a voi, amici telespettatori, finalmente in esclusiva nei nostri studi, sui vostri teleschermi, solo per voi amici, la narrazione della parabola di un grande imprenditore raccontata dallo stesso protagonista. Sono felice di presentarvi, cari amici, lui, l’unico, l’originale, Gesù, Gesù di Nazareth. 



 



(applausi scroscianti  in studio)



 



- Gesù, prima di tutto ci conforti sulle sue condizioni di salute, come si sente?



 



Per Dio, non c’è male, mi sono ripreso alla grande. A parte un leggero formicolio alle caviglie e ai polsi, direi di sentirmi in gran forma.



 



- Ed è anche di ottimo umore, a quanto pare.



 



Beh, questo lo devo a tutte le  benzodiazepine che prendo. Sono veramente eccellenti anzi. Le consiglierei a tutti i giovani che hanno problemi di ansia, autostima, crisi convulsive,lavoro, insonnia,denaro, ecc. Non c’è niente da fare, gli antidepressivi saranno il futuro. They will rock the world!



 



- Finalmente un ospite che non ha paura di lanciare un messaggio forte ai giovani. E a tutti coloro che stanno tentando di ritrovarsi  nella fede, cosa si sente di dire? 



 



Eh?



 



- Chiaro e conciso. Ma ci dica un po’ di lei. Come ha iniziato la sua attività di imprenditore?



 



Beh, ho sempre avuto una personalità spiccatamente creativa. Dopo la laurea in Economia , mi misi alla ricerca di un  lavoro qua in Palestina, d’altronde provenivo da una famiglia decisamente modesta e non potevo certo permettermi di fare il bamboccione. Purtroppo le possibilità non erano molte per un profilo simile al mio, che  mal si addice all’allevamento di capre e cammelli. Tentai anche di proseguire l’attività di mio padre, che faceva il falegname, ma chissà perché ogni volta che dovevo piantare un chiodo me lo piantavo in una mano. A malincuore, fui costretto a desistere.



 



- Quindi  le sue primissime esperienze lavorative vanno ricercate nell’industria artigiana. Ma ci dica, dottor Gesù, quale fu il passo successivo? 



 



Beh, fui sempre attratto dal denaro, checché se ne dica in giro. Al che mi convinsi che l’unica strada percorribile per divenire ricco era quella di mettersi in proprio, aprire la propria azienda con tanto di partita iva.  In quel momento andavano molto le nuove religioni, c’era parecchio fermento nell’aria, voglia di novità, e fu così che decisi di fondare la mia chiesa, un po’ come a fine anni 90 si fondavano le prime dot- company.



 



 - Decisamente interessante. Ci fu qualcuno che la aiutò nel suo progetto? 



 



Mai come in questo caso fu valido il motto : "aiutati che il ciel t’aiuta". Dovetti fare tutto da solo, anche se un certo Pietro si offrì di darmi una mano. E non fu per niente facile. Stavo lanciando un nuovo prodotto, la chiesa cristiana, con un budget pubblicitario inesistente.



 



 - Un case study degno delle migliori facoltà. Siamo affascinati dal suo racconto, dottor Gesù. Ma ci dica: in cosa consisteva esattamente il suo prodotto? Quali vantaggi avrebbe apportato al consumatore? 



 



La vita eterna. La mia era un’idea geniale. Vendere un prodotto di cui non si può dimostrarne l’efficacia.  La “reason why” della mia trovata era: “Una volta morto, la tua anima starà molto meglio in paradiso che su questa terra”. Prova a dimostrarmi il contrario



 



 - Scusi se mi permetto di interromperla, dottor Gesù, ma non le sembra che il suo prodotto fosse basato su concetti un po’ troppo astratti? In fondo lei parla di anima, paradiso..



 



Concetti in grado di emozionare il potenziale consumatore! Emotional Assets! Tutti quei pomeriggi passati  sui libri di marketing non sono stati inutili. La vita nell’aldilà è splendida, il paradiso è un posto meraviglioso…non si sente già un po’ meglio?



 



 - Geniale, veramente  geniale, dottor Gesù. Suonerà banale, ma lei era almeno 2mila anni avanti rispetto agli altri competitor.  Ma ci dica come si concluse questa affascinante storia, una volta superata la fase di start up? 



 



Purtroppo fu l’unica fase che io conobbi. Ebbi la pessima idea di aprire il capitale ad altri soci, e proprio quando stavamo per lanciare la nuova chiesa, fui accusato da uno di questi di insider trading. Mi processarono e fui condannato. Proprio sul più bello. Avevo già  abbozzato alcuni spot per la campagna di recruiting dei nuovi agenti: io che moltiplicavo pani e pesci, io che in un completo di lino bianco che camminavo sulle acque. Nuova Chiesa Cristiana, la chiesa costruita attorno a te. L’idea era quella di cercare nuovi clienti  sfruttando lo strumento del multilevel marketing.



 



 - Un finale decisamente amaro. Ma ci dica di più su quelle accuse, erano effettivamente fondate? 



 



Macché. Semplicemente quel Giuda Iscariota soffriva si smania di protagonismo e volle per un attimo atteggiarsi a capo della stanza dei bottoni. Povero illuso. Credeva di avere chissà quali doti  manageriali. Il progetto comunque funzionò, e cominciarono a sorgere le prime chiese cristiane un po’ in tutto il mondo, con migliaia di iscritti. Se oggi fossi ancora vivo sarei il presidente della più grande multinazionale esistente sulla terra, la Chiesa Cristiana.



 



 - Ha ancora rapporti con l’attuale dirigenza? 



 



Non sento quasi più nessuno. Ho saputo che stanno trattando per avere la quota di maggioranza di Philip Morris. Chi vivrà vedrà.



 



 - Grazie. Grazie per essere stato nei nostri studi, dottor Gesù, ci ha fatto molto piacere averla qui  tra noi, come esempio per tutti i giovani. Gli antidepressivi, il denaro, il mai fidarsi nel prossimo sono tutti concetti di cui faremo tesoro. Venga a trovarci quando vuole, dottor Gesù.



 



(Applausi, pubblico in piedi, applausi scroscianti, Gesù che si atteggia a star di Hollywood  stringendo mani e firmando autografi, dissolvenza, sigla.)



 



 



 



 



 



 



 

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