lunedì 1 novembre 2010

life's a car

scassoni

Credo che davvero ci siano persone la cui vita possa paragonarsi ad un viaggio a tappe predefinito.
Partono in Bmw serie1, poi serie3, serie5, e magari arrivano ad una serie7 con vetri oscurati, lucide e solide .
Il loro primo lavoro è esattamente quello che sognavano da giovani, sanno perfettamente che fra x anni occuperanno  questa piuttosto che quella posizione, sono in grado di calcolare nei dettagli quale sarà il loro stipendio nell’ anno del Signore duemilaequalcosa.
Hanno  parecchi  amici uguali a loro, un’infinità di interessi, riescono a fare un mucchio di altre cose oltre al lavoro.
Bmw serie1, poi serie3 ecc., ed il giorno un cui non si troveranno più bene col marchio bavarese, eccoli salire senza compromessi su Audi nuove fiammanti o Mercedes.
Sono stati bravi. In tutto. A programmare, a vendersi, a crearsi le relazioni giuste.


Poi invece ci sono persone la cui vita credo sia più simile ad un’eterna sosta nella sala d’attesa di un meccanico, nella speranza che si trovi soluzione all’ennesimo punto interrogativo.
Quando il motore comincia a funzionare, ecco che si rompe il cambio. Quando il cambio sembra finalmente ingranare, si accende la spia dei freni. Quando i freni sono a posto, ecco che i finestrini non si chiudono più mentre fuori impazza il temporale. Continuamente a chiedersi se ci sarà un’auto nuova nel caso questa ci lasciasse a piedi, per sempre.
Credo sia impossibile fare qualsiasi programma, a bordo di auto del genere.
Se ogni volta in cui vorresti schiacciare l’acceleratore cominci a sentire puzza di bruciato.
Credo si possa solamente prendere quel che viene e lasciare che sia.
Ecco il trucco. Dev’essere questo. Lasciare che sia.


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