lunedì 2 maggio 2011

..e se sto così...sarà la primavera, ma non regge più la scusa

 target

Oggi sono capitato per caso su di un blog molto bello. Un blog che non viene più aggiornato da quasi tre anni. Chissà perché l’autrice avrà smesso di scriverci, mi domandavo mentre leggevo. Di punto in bianco, dall'oggi al domani. Forse avrà altre cose per la testa, forse non avrà abbastanza tempo, forse sarà morta in un incidente.  

Che mi ha sempre colpito questa cosa, del fatto che il blog continua a vivere nonostante la nostra assenza, sia essa temporanea che più prolungata.
Un blog non è come una casella mail che se non la usi per ics mesi si cancella automaticamente. Un blog è sempre lì. Magari non ci capiterà nessuno per anni, ma quei frammenti di memoria , di pensieri, di sentimenti, quei pezzetti di noi, rimarranno lì per sempre, alla portata di tutti.
E tutti, leggendo quelle righe, potenzialmente potrebbero conoscere qualcosa della nostra vita , di quello che è stato o non è stato o doveva essere, o poteva essere.


Una delle ultime pagine di quel blog conteneva una sorta di promessa per il nuovo anno.  L’autrice si era imposta un certo numero di obiettivi da raggiungere, quattro o cinque se ben ricordo.
Suppongo fossero obiettivi di una certa rilevanza, di quelli che ti cambiano la vita.
 

Ammirevole, ho pensato dentro di me.
mmirevole perché ho sempre invidiato quelle persone in grado di fissare nelle loro vite delle mete da raggiungere, dei traguardi, dei punti di svolta, anche dai quali ripartire. 
Ammirevole per grinta, per determinazione, per coraggio. Dire “voglio questo” e magari anche ottenerlo.  Non necessariamente ottenerlo, ma provarci, osare, lanciarsi nell’avventura di. L’apoteosi .
Ho letto nella sua biografia che anche Schwarzenegger faceva così. Il buon vecchio Arnold. Fissava degli obiettivi da raggiungere su dei foglietti dopo di che si impegnava nel suo cammino.

Io non ci riesco. Non so perché.
Non riesco neppure a prendere carta e penna e fissare delle idee.
Mi blocco appena la punta della biro tocca il foglio.
E rimango fermo così, con la testa fra le mani, gli occhi socchiusi, per attimi che sembrano interminabili.

Forse non so quello che voglio.
O forse lo so benissimo ma ho troppa paura di non poterlo raggiungere.  
E nemmeno ci provo.
A rialzarmi per ripartire. A raccogliere le forze per ricompormi.
Le mie giornate sono fatte di battiti scomposti, di respiri irregolari, di notti insonni e di sveglie all’alba. 
Di silenzi immensi dove cercare inutilmente risposte. Di  cieli alti e grigi nei quali, per almeno una volta, vorrei tanto trovare un po’ di coraggio.

Forse ho l’animo da leone ed il cuore da coniglio. Mentre l'uno ruggisce, l’altro scappa e si nasconde perché ha paura. Chissà. Però proprio non mi spiego come ho fatto a ridurmi così. Proprio non me lo spiego.


[L’angelo dalla bocca storta oggi era intento a spiegarmi come non andrò in paradiso, se continuerò a non imparare dai miei sbagli.
- "Non mi interessa andare in paradiso se prima non sono sicuro di poterci coltivare le mie rose" – ho risposto ]

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