lunedì 8 ottobre 2012



Come quando dentro non si può più aspettare qualcosa che non arriva. Come quando fuori piove. Come vivere su di un vascello che sta imbarcando acqua. In mezzo ad una tempesta. Destinato ad affondare, solo questione di tempo. Mi sembra di essere tornato ad ottobre 2009. Rileggo quelle righe. Sembra oggi. Sembra adesso. Un salto indietro di tre anni.

Mi domando come faccio ancora a reggere. Certe delusioni. Certe ansie. Certe cadute. Mi sento addosso centomila anni. Centomila.

E la luce che ho dentro è quella di una candela che, con la forza della disperazione, riesce a resistere al vento. La fiamma tremula rimane accesa sino a quando non si consuma la cera.

Consumato. La parola che cercavo. 


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