mercoledì 3 ottobre 2012

AUTUMN IN BUSALLA



Le intro di certe canzoni non dovrebbero finire mai. Dovrebbero semplicemente ESSERE la canzone, penso mentre sto ascoltando “She’s the One”.
Robbie, dovevi fermarti alla quarta strofa. Stop. Ed invece hai voluto fare lo sborone, rovinando tutto.
Così come certe storie. Che dovrebbero essere LA STORIA. Che dovrebbero durare per sempre. Ed invece.

“Da Franco” siamo ancora in provincia di Alessandria, dunque Piemonte, ma tutti parlano ligure. Perché ognuno fa le sue scelte di vita e se ti capita di vivere in un paesino dell’Appennino al confine tra Piemonte e Liguria, scegli necessariamente di essere ligure. Se vivi in un paese in mezzo ad una risaia al confine tra il Piemonte e la Lombardia, scegli necessariamente di essere lombardo. Essere piemontesi evidentemente non fa tendenza.

Comunque si mangia bene e non si spende molto. I “Rappresentanti di tutto il mondo unitevi” si fermano qui per mangiare, ma dopo le 13.30. Io per quell'ora ho già finito da un pezzo. Perché ho le mie nevrosi, come le star, dunque o mangio alle 12 in punto, o ti spacco la faccia.

Il signore brizzolato sulla sessantina non riesce a tenere gli occhi aperti. Fa il medico e sono parecchi giorni che non dorme. Tagliolini al cinghiale, acciughe fritte, mezzo di rosso, caffè + mezzo bicchiere di Fernet. Se gli fanno il palloncino si prende i domiciliari. Non vorrei mai essere operato, da un medico che sceglie un menù del genere.

Qui nel parcheggio di terra bianca il tempo sembra dilatarsi,gli alberi non hanno ancora perso una foglia, c’è un sole meraviglioso ed un’aria fresca a ricordare certe giornate di inizio primavera.Che non dovrebbe essere così. L’autunno non dovrebbe essere la stagione delle domande. L’autunno dovrebbe essere la stagione delle certezze. La stagione di “quello che si poteva fare è stato fatto,adesso vediamo di chiudere l’anno con l’animo in pace”. La stagione di Lei che era bellissima e di Te che non ti scorderai tanto facilmente  quegli occhi di cielo e  quei baci dati senza pensarci troppo. La stagione del “Ti voglio qui, adesso,con me”.

Invece niente di tutto questo. Almeno, non per me. Se lo è per qualcuno, sono contento, non è che mi dispiaccia. Dico solo che non lo è per me. 

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