La collega ormai in pensione mi dice che non ha più sentito
l’altra collega non in pensione,con la quale si confidava tutti i giorni e che
considerava quasi una sorella, e questa
cosa la sta amareggiando molto.Ma è normale, le spiego. Alla fine le strade si dividono, le
storie si interrompono. Ognuno ha i fatti suoi da portare faticosamente avanti,
e non c’è amicizia che tenga. Le eccezioni sono appunto eccezioni. E’ triste,
lo so, ma è normale.
A Biella c’è molta più luce di qua e stranamente anche
qualche ragazza carina. Qua non so. Sembra sempre tutto così buio. E difficile. Si
arriva a fine giornata senza forze, senza sapere neppure il perché.
Quando Splinder morirà,stavo pensando, scompariranno anche
una marea di vecchi blog che non vengono aggiornati da anni e che il
proprietario magari neppure si ricorda di aver scritto. Peccato per quelli in
cui si passava sempre volentieri, a rileggere cose che,per un motivo o per l’altro,
scaldavano un po’ il cuore o, per lo meno, scioglievano il ghiaccio contro i vetri delle
finestre.
Devo tenermi sempre occupato con qualcosa e cercare di non
pensare troppo. Ma uno alla fine certe domande se le pone comunque. Non è che
schiacci un tasto, spegni l’interrutore ed è tutto diverso. Non è diverso un
cazzo.
Ho trovato un posto dove in primavera proverò a pescare un
cavedano da record. L’acqua è così cristallina che,quando mi ci affaccio, si vede
davvero l’anima. E la cosa mi spaventa un po’.
A conti fatti, mi accontenterei pure di una parentesi di una mezz’ora*.
[Solo che tu a volte credi
non ti basti
Forse capitera'
Forse capitera'
che ti si chiuderanno
gli occhi ancora
O soltanto sara'
O soltanto sara'
*una parentesi di una mezz'ora]
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