domenica 3 aprile 2011

....rimanendo in silenzio

 rimanendo in silenzio

Sul tronco screpolato della betulla, qualche innamorato ha inciso il nome della sua Paola, seguito da una data che riporta ad una decina di anni fa. Chissà se sono ancora fidanzati, mi chiedo. Magari si sono sposati e adesso hanno dei bambini, oppure stanno divorziando, o uno dei due si è ammalato di leucemia, o semplicemente quella storia d’amore è stata una storia di qualche mese e tutto ciò che è rimasto di quella coppia è una scritta profonda nel legno biancastro.
 
E’ fine marzo e qui nella piazzola di sosta sono già assalito dalle zanzare. Momenti che avrei voluto abbandonare per sempre tornano a mordermi l’anima, ripetendosi all’infinito. Dietro di me si ferma una vecchia Opel Zafira che avevo già visto. Scende un rappresentante sulla cinquantina che fuma nervosamente una sigaretta e fa una pisciata.

Me lo ricordo perché lo incontrai  proprio qui, in questo periodo, circa due anni fa. All’epoca ci raccontammo le nostre storie, realtà completamente diverse eppure tremendamente simili. Lui è sempre uguale, io sono un po’ invecchiato e forse un po’ più stanco. Credo che mi abbia riconosciuto, ma non ci scambiamo nemmeno un saluto. Non ho voglia di parlare. Lo seguo dallo specchietto retrovisore mentre sale in auto e riparte per chissà dove, poco convinto. 

 
(Siamo solo povere  anime che si sono perse da qualche parte in provincia. Ci reincontriamo negli stessi posti per raccontarci le stesse storie rimanendo in silenzio.)

(Forse un giorno qualcuno ci salverà) 



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