martedì 29 marzo 2011

un graffio al cuore ed uno all'anima


graffio


Le settimane ci mettono una vita a passare, gli anni un attimo, mi dico mentre guardo la foto sulla carta d’identità  scaduta.
Sotto la firma ed il timbro sbiadito leggo la data, 13 febbraio 2006. Ricordo che  mi feci fare il documento  qualche giorno prima di partire per Roma, quando fui assunto nel meraviglioso mondo del tabacco e dovetti recarmi nella capitale per seguire i corsi di vendita.


Scritti sul cartoncino, di fianco alla foto, ci sono i connotati. Statura, capelli, altezza.
Alla voce “segni particolari” compaiono cinque barre oblique,quelle che sulla tastiera del pc figurano sopra il tasto del  7. Una accanto all’altra, sulla carta stropicciata, sembrano quasi un graffio. Un graffio all’anima che mi porto dietro da sempre, forse da troppo. Una ferita che si riapre ogni giorno per sanguinare cristalli di un’ansia purissima. Un’ansia che mi avvolge, mi sbatte contro il muro, mi fa salire in cielo per poi lasciarmi cadere all’improvviso, mi spinge uno straccio bagnato in gola, mi strappa i capelli, mi schiaccia le ossa.


(…e petali di rosso carminio che si stagliano al vento contro un cielo di latta . Mi chiedo se mai riuscirò a ridere ancora) 

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