È sempre un po’ difficile quando sono in ferie. Se sono a casa vorrei essere da un’altra parte, se sono da un’altra parte vorrei essere a casa.
Quello che purtroppo non mi manca è il tempo di pensare. Se a questo aggiungiamo un fine agosto che profuma già di "Autumn in New York", il passo è drammaticamente breve.
Trent’anni sono tanti e sono pochi. L’ennesima banale questione di punti di vista. Solo che, all’appello, è come se ci fossero sempre troppe assenze.
Cose fatte,alcune.
Cose che avrei voluto fare, poche.
Cose che avrei dovuto fare, forse, ancora meno.
Sempre in balia di un vento gelido che mi taglia le labbra.
Occasioni che ho perso, tantissime.
Il mio solito camminare in precario equilibrio su di un filo spinato. Barbed wired, in Inglese.
Se cado in avanti, dissi una volta, mi graffio un po’ il cuore. Già.
(As my memory rests
But never forgets what I lost
Wake me up when September ends)
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