Ci sono vite che credo siano un po’ come camminare su di una corda sospesa.
Bisogna sempre stare concentrati, metter bene un piede dopo l’altro, non guardare mai sotto. Dosare ogni sforzo, ogni stramaledetto respiro, e trattenere lo starnuto anche se proprioproprio ti scappa.
E poi sperare. Sperare che non arrivi il solito refolo di vento a farti perdere l’equilibrio e sbatterti giù, sperare di avere ancora abbastanza forze per rimanere aggrappati. Che forse cadere sarebbe pure il male minore.
Per oggi sto con me, mi basto, nessuno mi vede
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