Tanto tempo fa, quando lavoravo come commesso viaggiatore nel magico odiato mondo del tabacco, pernottavo spesso in una pensioncina a gestione familiare, molto ben tenuta, frequentata per lo più da tecnici e  muratori, tutti quanti in trasferta.
	Ci capitavo così spesso che in quegli anni erano più i giorni che trascorrevo lì che quelli che passavo a casa. La stanza aveva sempre lo stesso odore, le lenzuola lo stesso colore, e non dovevo mai presentare la mia carta d’identità perché ormai vivevo lì.   
	Ricordo che, talvolta,  in inverno finivo piuttosto presto di lavorare, e vuoi  che pioveva, vuoi che mi sentivo esausto, spegnevo la luce, tiravo su le coperte, e mi mettevo ad ascoltare l’Ipod, riconoscendomi spesso in queste poche strofe, che secondo me sono  l'inno di tutti quei rappresentanti che, volenti o nolenti, vivono con una maledetta valigia in mano.
	
	
	.....e il sipario è calato già
	su questa vita che tanto pulita non è
	e ricorda il colore di certe lenzuola
	di certi hotel
	che il nostro nome ce l'hanno già
	e ormai nemmeno ti chiedono più
	il documento d'identità 
	e allora eccoci, siamo qua
	siamo venuti per niente
	perché per niente si va
	e c'inchiniamo ripetutamente
	e ringraziamo infinitamente…
	 
	 
	 
	 
	
 
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