Bene cari amici telespettatori, cari amici che mi seguite dalle vostre case, che mi seguite in auto, che mi seguite a piedi nelle notti buie e tempestose perché vi devo sei soldi, eccomi qui alla data tanto attesa, che non è purtroppo la fine del mondo bensì il compleanno di questo blog. Oggi la creaturina compie un anno. Buon compleanno, Blog. (nb: il compleanno del caro amico Blog era il 18 ma ero troppo stanco per postare le qui di seguito fanfaronate. Comunque voi non ditelo a nessuno.)
Allora. Tutte le persone che sono passate di qui meritano un abbraccio. Tutte le persone che hanno pure lasciato un commento ne meritano uno un po’ più forte e se sono anche belle donne ci aggiungiamo pure un bacio con schiocco. Vabbè,anche se non sono particolarmente belle, crepi l’avarizia. Ho notato che una delle pagine più visitate riguarda la descrizione di un colloquio di assunzione (chiaramente poi finito male) che feci tempo fa all’Esselunga. Tu pensa. Uno si sforza così tanto di emozionare l’audience, poi l’audience vuole solo sapere come si fa ad entrare nell’ennesimo supermercato. Sono momenti difficili, lo so, lo so.
Comunque. Ci sono persone che spero di poter incontrare nel corso del 2010 perché so che mi seguono da tempo. A queste persone un grazie sentito per la simpatia e la costanza. In fondo lo so, che vi piace farvi male.
Una lisciata di piume anche a Gesù, il pappagallo amazzone del mio vicino di casa, al quale il mio vicino sta insegnando a bestemmiare. “Quando io non avrò più la voce per farlo, ci penserà lui, a portare alta la bandiera”. Sto mettendo i soldi da parte per comprarmene uno anch’io.
E, per finire, una riflessione profonda. Ci sono dei momenti da ricordare in questo primo anno di blog-esistenza? Onestamente, direi proprio di no. Ci penso da parecchio ma torno sempre alla stessa conclusione: sono stati 365 giorni pesanti ognuno come un cuscino imbottito di piombo. Credo di essere invecchiato di 5 anni in uno. Non che prima avessi un piglio particolarmente giovanile, ma adesso…adesso meglio lasciare perdere.
Quello che speravo era che questo 2009 appena terminato potesse rappresentare punto di svolta, dal quale ripartire per un viaggio senza troppi acquazzoni. Ci speravo perché ero convinto di meritarmelo.
Invece non è stato altro che un temporale senza fine, con strade allagate e piene di buche,e gatti morti schiacciati, e notti insonni, e ferite sempre aperte e lividi che tornano a farmi male quando vorrei solo un po’ di sole tiepido a sciogliermi il ghiaccio di dentro.
Bon, si vede che proprio non me lo merito. A volte mi domando se sto pagando delle colpe per un qualcosa che ho fatto in una qualche ipotetica vita precedente.
Chissà cosa devo aver combinato, mi chiedo.
Nessun commento:
Posta un commento